L’Atlantic, il “Cacciatore di sommergibili” vola verso la definitiva collocazione storica

Da Pratica di Mare il via ai lavori di configurazione per il trasporto dell’aeroplano al museo dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle

Lunedì 5 marzo 2018, hanno avuto inizio i lavori di configurazione del Velivolo Breguet Atlantic MM 40118/03 allo scopo di poterlo movimentare dall’Aeroporto di Pratica di Mare al Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle.

L’Atlantic, proveniente dalla base madre di Sigonella, è giunto a Pratica di Mare lo scorso 22 novembre a seguito dell’ultimo volo dopo oltre 45 anni di attività al servizio del Paese.

In tal senso, vista la grande dimensione del “Cacciatore di Sommergibili”, com’è noto nell’ambito Antisom l’Atlantic, la base romana è stata scelta come luogo intermedio per lo smontaggio e il successivo viaggio via terra verso il museo di Vigna di Valle dove l’aeroplano sarà riassemblato e consegnato alla storia.

I lavori saranno coordinati dall’11° Reparto Manutenzione Velivoli (RMV) ed effettuati da un team di specialisti di personale dello stesso RMV e del Gruppo Efficienza Aeromobili del 41° Stormo di Sigonella.

Il team, giunto a Pratica di Mare proprio con il successore dell’Atlantic, il velivolo P-72A, è stato accolto dall’Ispettore dell’Aviazione per la Marina, Generale di Brigata Aerea Amedeo Magnani, e dal Comandante della 9^ Brigata Aerea ISTAR-EW di Pratica di Mare, Generale di Brigata Aerea Roberto Preo.

Il Colonnello Carlo Rubino, Direttore dell’11° RMV, nel sottolineare che il proprio Ente ha curato la manutenzione di 3° Livello Tecnico dell’Atlantic per 35 anni, ha ricordato le sensazioni dell’ultimo volo del velivolo e la sfida futura: “…lo abbiamo accompagnato sino al suo ultimo volo il 22 novembre scorso, conoscendone ogni dettaglio ed ogni particolare, ogni pregio ed ogni difetto di questa macchina. Ora ci hanno chiesto di raccogliere l’ennesima sfida: disassemblare un aeroplano di 32 metri di lunghezza, 36 metri di apertura alare e 26 tonnellate di peso per renderlo trasportabile e rimontarlo, perfetto e restaurato in ogni dettaglio, presso il Museo Storico dell’AM di Vigna di Valle. Una sfida che il Reparto, congiuntamente al personale tecnico del 41° Stormo ha accettato, per celebrare degnamente la storia di questa macchina stupenda che ci ha accompagnato nella nostra storia e che è stato e sempre sarà parte di noi stessi”.

Il Colonnello Francesco Frare, Comandante del 41° Stormo Antisom e dell’Aeroporto di Sigonella, riguardo alla musealizzazione dell’Atlantic ha detto che: “E’ la giusta vetrina per un velivolo che dai tempi della guerra fredda, senza aver mai sacrificato vita umana, ha rappresentato per la Nazione un sicuro punto di riferimento”. Inoltre, ha aggiunto “ricordo con emozione quando da ragazzino correvo lungo le spiagge della Sardegna con la speranza di incrociare con lo sguardo il volo lento e familiare degli Atlantic che decollavano dalla base di Elmas per poi scomparire in mare aperto. Oggi a distanza di decenni, mi riempie di orgoglio il fatto che proprio quel ragazzino, ora Comandante del 41° Stormo, ha pilotato l’Atlantic durante l’ultimo volo verso Pratica di Mare lo scorso 22 novembre”.

Il Generale Magnani, nel rivolgersi agli uomini del 41° Stormo e del 11° RMV ha detto che “questo è il momento di buttare il cuore oltre l’ostacolo e di consegnare definitivamente alla storia il nostro meraviglioso Aeroplano: non sarà affatto facile, ma dobbiamo farcela. Desidero inoltre ringraziare il Generale Preo per la squisita disponibilità con cui ha accettato di condividere con Noi Cacciatori di Sommergibili questa bellissima sfida”.

L’Atlantic, un biturboelica da pattugliamento “ognitempo” prodotto in Europa, è stato destinato principalmente alla scoperta, al tracciamento e alla neutralizzazione dei sottomarini e secondariamente alla ricognizione marittima in generale. Tutto questo grazie alle capacità peculiari del velivolo in termini di autonomia, attitudine al volo a bassissima quota e disponibilità di molteplici sensori e apparati di comunicazione che gli hanno permesso di pattugliare agevolmente aree molto vaste altrimenti non esplorabili se non con l’impiego di numerosi altri mezzi navali ed aerei

Il primo dei 18 “Atlantic” destinati ai Reparti Antisom fu consegnato al 41° Stormo il 27 giugno 1972. Di questi 18 velivoli, 9 andarono in dotazione al 41° Stormo e 9 al 30° Stormo di Cagliari Elmas. Il 1° agosto 2002, in seguito allo scioglimento del 30° Stormo, la Componente è stata accorpata nell’ambito del 41° Stormo divenendo l’unica realtà Antisom delle Forze Armate Italiane.

Nel tempo, pur mantenendo tutte le proprie peculiarità e capacità, è passato da un’attività prevalentemente antisommergibili e antinave, tipica della “guerra fredda”, ad un’attività di controllo del traffico mercantile, di pattugliamento e di ricognizione ottica ed elettronica delle aree d’interesse, anche nell’ambito delle operazioni contro il terrorismo internazionale nonché ad un’attività volta al controllo dei flussi d’immigrazione clandestina nel mediterraneo, garantendo giornalmente la copertura di ampie zone d’interesse, la tempestiva localizzazione dei profughi in mare, l’allertamento degli organi preposti e un costante e pronto intervento SAR (ricerca e soccorso) in caso di sinistro marittimo e naufragio degli stessi.

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