A partire dal 1° settembre 2015 la missione NATO Baltic Air Policing (BAP) ha registrato l’esordio dell’Ungheria nel novero dei membri dell’Alleanza Atlantica che contribuiscono direttamente, con aerei e personale, alla protezione degli spazi aerei dei tre paesi baltici.
Questo importante sforzo congiunto, iniziato il 27 marzo 2004, ha già visto avvicendarsi distaccamenti di sedici forze aeree nel corso di 38 block (turni di rischieramento), inizialmente di durata variabile tra i 90 e 120 giorni, stabilizzatisi poi su quadrimestri.
La BAP è integrata nel più ampio sistema di difesa aerea integrata NATINAMDS (NATO Integrated Air and Missile Defence System).
Nel corso dei primi dieci anni i contingenti si sono schierati sulla base lituana di Šiauliai, a cui si è aggiunta, dal marzo 2014, la base estone di Ämari; la crisi ucraina ha spinto la NATO ad incrementare le forze destinate a questa missione prettamente difensiva, arrivando a schierare contemporaneamente assetti di ben quattro forze aeree sulle due basi citate e su quella polacca di Malbork.
Questo temporaneo picco di tensione sembra rientrato proprio in occasione del block in corso, il 39simo, che vede leader l’aeronautica magiara, con circa ottanta uomini e quattro Gripen C del 1° squadrone Puma, di base a Kecskemet e rischierati a Šiauliai, e la Luftwaffe in qualità di augmenting force, con centottanta uomini e quattro Typhoon del Taktische Luftwaffengeschwader 31 “Boelcke”, trasferitisi da Nörvenich ad Ämari.
Il ritorno allo schieramento di due soli contingenti aerei per turno non significa certo una riduzione dell’impegno NATO verso i tre stati baltici, considerando che nel febbraio 2012 il North Atlantic Council ha deliberato l’estensione della missione BAP a lungo termine (il mandato in vigore ne prevedeva la durata fino a tutto il 2014) e che per la base di Šiauliai è già pianificata la prosecuzione di importanti lavori di ristrutturazione e potenziamento fino al 2027.
Dal canto loro, i tre paesi beneficiari della missione si sono impegnati ad aumentare progressivamente la quota di contribuzione in qualità di Host Nation (per il 2015 il contributo totale a carico di Vilnius, Riga e Tallinn ammonta a oltre 3 milioni e mezzo di euro).
L’Ungheria è dunque il diciassettesimo membro della NATO a contribuire alla BAP, nonostante la relativa esiguità delle proprie forze aeree; la linea caccia è costituita da dodici Saab JAS 39C (monoposto) e da due JAS 39D (biposto), “noleggiati” in leasing per un periodo di 10 anni, incluse 16.400 ore di volo complessive.
Il contratto, che sarebbe scaduto quest’anno, è stato prorogato nel gennaio 2012 per ulteriori dieci anni.
L’aeronautica magiara ha recentemente sofferto la perdita di due velivoli, un biposto nel maggio 2015 (written-off per i danni riportati) e un monoposto il mese seguente (di cui sembra si stia intraprendendo la ricostruzione).
Risulta dunque evidente il notevole sforzo compiuto dalla Magyar légierő che, pur dovendo assicurare la sicurezza dello spazio aereo nazionale, sta riuscendo a mantenere gli impegni assunti a suo tempo con l’Alleanza Atlantica.
SeaAirLand ha partecipato ad un media-day, organizzato dall’Aeronautica Lituana e da quella Ungherese, finalizzata a mostrare le modalità operative con cui vengono svolti i turni di QRA.
I quattro Gripen stazionano negli hangar allestiti nell’apposita area nei pressi della testata sudorientale della pista secondaria, due di questi pronti a decollare immediatamente; l’armamento con cui vanno in volo è costituito dal cannone Mauser BK-27 (rateo massimo di fuoco 1680 colpi al minuto e una dotazione standard di 120 proiettili), due AIM-9 L(I)-1 alle estremità alari, due AIM-120 C-5 ai piloni subalari esterni e due taniche da 530 litri a quelli interni.
Quando si palesa la necessità di fare alzare in volo una coppia di velivoli per andare ad identificare aerei presenti nel contiguo spazio aereo internazionale (spesso in volo con il transponder spento), il CAOC (Combined Air Operations Center) di Uedem (Germania) decide quale pattuglia mandare in missione, avendo comunque a disposizione la coppia rimasta a terra, in grado di decollare in pochi minuti.
Il momento in cui risuona la sirena d’allarme nella palazzina dove risiedono i due piloti impegnati nel turno QRA di ventiquattro ore consecutive, questi raggiungono correndo il pullmino, pronto a percorrere le poche centinaia di metri che separano la palazzina dagli hangar.
Gli aerei sono già pronti, con la scaletta appoggiata ed il canopy aperto; i piloti, scesi dal pullmino, si arrampicano velocemente, prendono posto sul seggiolino e connettono le interfacce della tuta di volo al velivolo, agganciano le cinture, chiudono il canopy e fanno segno al crew chief di essere pronti ad avviare il motore.
E così, nel pieno rispetto dei tempi stabiliti dalle procedure NATO, i due Gripen si avviano velocemente verso la testata pista, pronti a decollare per l’ennesima operazione di polizia aerea.
Uno dei nostri anfitrioni durante questa giornata trascorsa nella base di Šiauliai è stato il Capitano Viktor Langò, pilota con oltre 800 ore di volo di cui oltre 600 sul Gripen, responsabile per le operazioni di volo del contingente ungherese.
L’ufficiale ci riassume il percorso che ha permesso a lui e ai suoi uomini di arrivare adeguatamente preparati al rischieramento in Lituania; a metà marzo sei Gripen hanno partecipato ad una esercitazione live fire tenutasi a Vidsel, nella regione più settentrionale della Svezia, seguita poi dalla Air Superiority 2015, occasione in cui il capitano ha avuto modo di lanciare il suo primo Sidewinder contro un drone MQM-107. Conclusa questa interessante esperienza, l’aeronautica magiara ha partecipato alla terza edizione della Lion Effort, esercitazione triennale che coinvolge tutti i paesi utilizzatori del Gripen, quest’anno tenutasi a Čáslav, nella Repubblica Ceca.
Dall’inizio del Block 39 i Gripen ungheresi hanno effettuato 230 ore di volo (alla data del 6 novembre); quasi quotidianamente vengono lanciati Tango scramble (per addestramento), utilizzando spesso i C-27J Spartan lituani come target delle missioni; ma talvolta alcuni di questi allarmi si trasformano (o partono direttamente come tali) in Alpha (operazioni reali).
Chiediamo al Capitano Langò a quanti Alpha i suoi uomini abbiano avuto occasione di partecipare; ci risponde che dall’inizio di settembre sono stati chiamati ad identificare circa una decina di velivoli, alcuni con la stella rossa (tra cui Su-27 e An-26), ma anche qualche caso di aeroplano civile il cui pilota magari aveva dimenticato di attivare il transponder.
Le regole di ingaggio sono quelle standard della NATO in tempo di pace, peraltro già adottate da tempo negli interventi lungo i confini ungheresi.
Prima di salutarci, il Capitano Langò esprime la piena soddisfazione in merito al lavoro che il contingente ungherese sta svolgendo in Lituania e un giudizio altrettanto positivo per il Gripen, aereo che ha definito “smart”; infine, per sottolineare l’impegno che l’Ungheria vuole infondere negli anni a venire nella partecipazione a missioni NATO, non ha escluso che il 2016 veda l’aeronautica magiara partecipare anche alla Iceland Air Policing, capitalizzando così l’esperienza di questi mesi trascorsi a Šiauliai.
A coronamento di questa interessante visita abbiamo avuto la possibilità di incontrare brevemente il comandante della base, Lt. Col. Marius Matulaitis, il quale ha ribadito l’impegno costante con cui l’aeronautica lituana contribuirà, in qualità di stato ospitante, al miglioramento della logistica e dei servizi che la base andrà offrendo nel corso dei prossimi anni.
Ha ricordato le notevoli trasformazioni apportate alle infrastrutture negli ultimi dieci anni, sottolineando che la base è già in grado di gestire velivoli da trasporto della classe di un C-5; gli interventi previsti fino al 2027 comprendono, oltre a nuovi edifici per alloggiare al meglio i contingenti internazionali (e quindi alloggi, mense ed impianti sportivi), la costruzione di una stazione per i pompieri, nuovi hangar per la manutenzione di aeroplani ed elicotteri e un apron dedicato all’ala rotante.
A proposito di elicotteri, il comandante ha annunciato il completamento a breve della fornitura dei tre Eurocopter AS 365N3+ Dauphin recentemente acquistati (di cui uno tramite fondi europei), il cui ingresso in servizio consentirà la sostituzione dei vetusti Mi-8 nel ruolo SAR.
I primi giorni del 2016 vedranno l’ennesima cerimonia di passaggio di consegne tra i contingenti che tornano a casa e i nuovi, pronti a subentrare; il Block 40 vedrà come lead nation la Spagna, con il Belgio di rinforzo.