La storia dell’aviazione ha già superato il secolo di vita da diversi anni ma ancora per diverso tempo sarà frequente imbattersi in celebrazioni per il centenario di aeronautiche, squadroni, basi e tanti altri protagonisti di questa magnifico mondo; ciò nonostante non è ordinaria amministrazione partecipare ad un evento organizzato per festeggiare cento anni di attività di tre diversi attori della scena aeronautica, in questo caso francese. L’evento in questione si è tenuto presso la Base Aérienne 125 “Charles Monier” di Istres nel corso del primo fine settimana di giugno; due giorni di sole hanno accolto gli oltre 50.000 spettatori accorsi per festeggiare la base stessa, la squadriglia La Fayette e la Dassault Aviation. In un frangente storico carico di forti tensioni sia domestiche che internazionali, nonostante i gravosi impegni generati dalla partecipazione in diverse missioni all’estero, la FOSA (la Fondazione che da oltre 75 anni si occupa di raccogliere fondi per il sostegno ai familiari del personale caduto in servizio) ha organizzato, d’intesa con l’Armée de l’Air, una manifestazione degna di nota, oltretutto in una base particolarmente sensibile (sede delle FAS, Forces Aériennes Stratégiques).
Partiamo dunque proprio dalla base, che oltre al raggiungimento dell’ambito traguardo centenario, annovera numeri di tutto rispetto: innanzitutto la pista, la più lunga d’Europa (5.000 metri, fattore che a suo tempo ha spinto gli Stati Uniti a selezionarla come alternato di emergenza per lo Space Shuttle in caso di problemi durante il lancio). A Istres sono di base l’Escadron de chasse 2/4 La Fayette e la 31e Escadre aérienne de ravitaillement et de transport stratégiques, a sua volta composta dal Groupe de ravitaillement en vol 02.091 Bretagne e dall’Escadron de Soutien Technique Spécialisé 15.093; la difesa terra-aria è assicurata dall’Escadron de Défense Sol-Air 01.950 “Crau”, che schiera batterie di Crotale per la difesa di punto e i SAMP-T per quella d’area. I 2.400 ettari di superficie del sedime aeroportuale sono il luogo di lavoro quotidiano di oltre 4.500 persone, militari e civili; oltre ai reparti che costituiscono la componente aerea del deterrente nucleare francese, la base ospita parte della DGA (la Direction générale de l’Armement) nonché diverse società, tra cui Dassault, Thales e Safran-SNECMA.
Il secondo festeggiato è dunque di casa, seppure da pochi anni; l’Escadrille SPA. 124, nata il 18 aprile 1916 in seno all’Aèronautique Militaire dopo una intensa attività di lobby da parte di tre volontari americani desiderosi di far parte della ristretta cerchia di piloti che in quegli anni iniziavano ad incrociare le armi volando sopra le trincee come moderni cavalieri dell’aria. Nelle intenzioni delle autorità francesi un siffatto reparto doveva contribuire a creare un clima che favorisse l’ingresso in guerra degli Stati Uniti, fino ad allora fermamente decisi a rimanere neutrali. Pochi mesi dopo la squadriglia, di base a Luxeuil, venne rinominata La Fayette, in onore dell’omonimo nobile ufficiale francese che nel 1777 si era schierato con i coloni americani nel corso del conflitto contro la Corona britannica; come simbolo fu scelta la testa di un indiano Seminole, sostituita poco tempo dopo da quella di un Sioux, ritenuta più minacciosa. Nei due anni seguenti la squadriglia, sempre sotto comando di un ufficiale francese, vide volare sui propri velivoli (Nieuport e SPAD) ben trentotto volontari americani, finchè il 18 febbraio 1918 passò sotto le fila degli Stati Uniti, entrati a pieno titolo nel conflitto da poco meno di un anno. Dopo una pausa di quasi due anni la testa di Sioux riprese ad adornare i velivoli di una squadriglia francese, la 7a del 35mo Aero Regiment, per poi confluire nel 1933 nel Groupe de Chasse 2/5 insieme agli uomini e mezzi delle Cicognes; il secondo conflitto mondiale vide il Gruppo protagonista di diversi teatri di battaglia, dal Nord Africa fino alla Germania, per poi fare ritorno a Luxeuil. Nel luglio 1947 il Gruppo fu rinominato Groupe de Chasse 2/4 La Fayette, prendendo poi parte alle operazioni in Indocina. La BA 116 Luxeuil è stata la base del Gruppo fino al settembre 2011, quando è stato portata a termine l’assegnazione ad Istres.
Il terzo festeggiato non ha bisogno di presentazioni; la Dassault Aviation è l’attuale erede di una storia che prende origine dai primi passi di Marcel Bloch in campo aeronautico. Il 1916 è infatti l‘anno che vede premiati i suoi progetti per migliorare l’efficienza della propulsione del Caudron G-3; la sua prima creazione, l’elica Eclair, verrà ordinata in oltre 4.000 esemplari, dando il via alla sua avventura industriale, che nel corso di un secolo ha portato alla produzione di oltre 100 prototipi, molti dei quali hanno sono poi entrati in servizio con le più svariate insegne, militari e civili. La Dassault ha dato il via alle celebrazioni del proprio centenario alcuni mesi fa, con una esposizione al Grand Palais a Parigi, ma l’evento più importante è stato sicuramente quello organizzato ad Istres, per il quale ha preparato una sorpresa di cui si parlerà a breve.
Il sabato, come spesso accade, è stata la giornata clou della manifestazione; alla presenza di diverse autorità civili e militari, tra cui il CSM dell’Armée de l’Air, il generale André Lanata, e il CEO della Dassault Aviation, Éric Trappier, sono state celebrate le peculiari origini dell’Escadron La Fayette con un festeggiamento congiunto franco-statunitense. In statica l’ospite d’onore è stato sicuramente il B-1 del 28th Bomb Squadron, 7th Operation Group, proveniente dalla base di Dyess, Texas. La presenza di un aereo del 28th BS non è casuale; l’emblema, una testa di Mohawk, ricorda quello del La Fayette, ma soprattutto lo Squadron, istituito nel 1917, si è rischierato per la prima volta proprio in Francia, prendendo parte all’ultimo anno di conflitto. Gli omaggi da oltreoceano hanno incluso anche il saluto da parte di un B-52 del 23rd Bomb Squadron, 5th Bomb Wing, decollato diverse ore prima dalla base di Minot in North Dakota, che ha effettuato tre volte il sorvolo della base di Istres per poi dirigersi alla volta di Fairford, prima tappa di un temporaneo richieramento in Europa al fine di partecipare alle esercitazioni BALTOPS, Saber Strike e Just Hammer. Uno dei momenti più alti della manifestazione è stato il lancio dei paracadutisti dell’EPPCAA (Équipe Parachutiste de Présentation et de Compétition de l’Armée de l’Air), che hanno volteggiato diversi minuti facendo sventolare le bandiere di Francia ed USA; una volta giunte a terra, le due bandiere sono state salutate dai rispettivi inni nazionali, la Marsigliese cantata dai bambini di una scuola locale, mentre Star and Stripes é stata intonata da due soldati della base.
Di particolare interesse, anzi, di interesse storico, l’aereo che ha portato tutti i giorni in quota i parà; si tratta dell’unico esemplare volante al mondo di Nord 2501 Noratlas, mantenuto in splendide condizioni dall’associazione Le Noratlas de Provence, di base a Marsiglia, che con un impegno di oltre 24.000 ore di lavoro lo ha salvato da un destino di rottamazione per assicurare a tutti gli appassionati diversi anni di esibizioni in giro per l’Europa. Grazie agli ammirevoli sforzi dei membri dell’associazione il Noratlas ‘105’, che ha effettuato il primo volo nel maggio del 1956 arrivando ad accumulare oltre 10.000 ore di volo, ha ottenuto appunto nel 2007 l’ambito status di ‘monumento’ storico. Non pago di fungere da piattaforma di lancio per i paracadutisti, ‘Le Grise’ ha deliziato gli spettatori con una presentazione di volo veramente suggestiva.
Ovviamente uno dei momenti più attesi è stata l’esibizione dei Ramex Delta, oltretutto in veste di padroni di casa; in occasione del centenario dell’Escadron uno dei due aerei del demo team è stato ridipinto richiamando i colori e i simboli salienti della storia del La Fayette, e il risultato ha riscosso l’apprezzamento generale. I Ramex, da diverso tempo protagonisti degli air show europei, sospenderanno la loro attività quest’anno a causa del phase-out del Mirage 2000N; una volta terminata la conversione al Rafale riprenderanno ad esibirsi, presumibilmente nel 2018. La loro performance ha suscitato, come sempre, la totale ammirazione del pubblico; per l’occasione hanno poi eseguito diversi passaggi in formazione con la Patrouille de France (che a seguire si è esibita, come sempre ad altissimo livello), per concludere con una simulazione di rifornimento in volo effettuato da un C-135FR.
Il sabato pomeriggio ha riservato due ulteriori sorprese; la prima è stata preparata a lungo e in gran segreto dalla Dassault insieme alla DGA e all’Armée de l’Air, e si è trattato nientemeno che di una prima mondiale. Per la prima volta è andato in volo in pubblico l’unico prototipo di nEUROn, l’UCAV sviluppato dalla casa francese in cooperazione con Grecia, Italia, Spagna, Svezia e Svizzera. Ma l’ulteriore particolarità dell’evento è stata il volo in formazione con le altre due punte di diamante della produzione Dassault, ossia il Rafale ed il Falcon 8X. Il pubblico presente è stato dunque testimone di un assaggio di futuro; negli anni a venire sarà sempre più frequente vedere evoluire aerei condotti da un pilota a bordo insieme a velivoli pilotati remotamente; quale miglior modo di festeggiare un centenario se non facendo intravedere gli sviluppi degli anni a venire? Dopo circa quindici minuti di volo il nEUROn è atterrato e successivamente esposto nell’hangar Mercure, seppur adeguatamente cordonato.
La seconda sorpresa, sebbene assolutamente convenzionale, è stata una serie di passaggi veramente dinamici effettuati dall’Airbus A350 XWB. Ma veniamo al resto degli ospiti presenti, che hanno dato sostanza ad un programma di esibizioni denso di interesse. L’ala rotante è stata particolarmente presente; l’NH90 Caiman, oltre a dar sfogo alla potenza dei suoi propulsori, avrebbe vinto senza dubbio un eventuale premio per la migliore colorazione mimetica. Molto apprezzato per la sua agilità l’Eurocopter EC120 Colibrì (Calliopé per il mercato francese), esibitosi in solo con una sgargiante livrea rossa e in ben cinque esemplari con la pattuglia spagnola ASPA, il cui programma ha riscosso molto successo; veramente originale la manovra “Don Quixote”, durante la quale quattro Colibrì ’interpretano’ i mulini a vento e il quinto incarna lo spirito del famoso cavaliere, icona della letteratura spagnola.
Anche le dimostrazioni SAR hanno calamitato l’attenzione del pubblico; il Super Puma dell’Escadron 1/44 Solenzara ha mostrato come si esegue una missione SATER (SAveutage TERre), in particolare la manovra con cui viene issata a bordo la barella, mentre l’EC145 della Sécurité Civile ha messo in atto una classica operazione con recupero degli aerosoccorritori tramite verricello. La Sécurité Civile ha inoltre mostrato le operazioni di sgancio di bombe d’acqua effettuate dai due velivoli presenti, l’arcinoto Bombardier CL-415 e il meno diffuso Grumman S-2FT Tracker.
L’acrobazia aerea ha avuto i suoi degni rappresentanti: i padroni di casa hanno mandato in volo l’Extra 330SC dell’EVAA (Equipe de Voltige de l’Armée de l’Air), il cui pilota ha mostrato una volta di più le eccezionali doti di questa macchina, e l’aliante SWIFT S1 del French Glider Aerobatic Team, che ha incantato il pubblico con i suoi silenziosi volteggi. Pregevole anche la Patrouille Captens, montata su due Mudry CAP 10 pilotati dai coniugi Shaw (incidentalmente americano lui e francese lei), che ha deliziato il pubblico con eleganti manovre sottolineate dai fumogeni. Anche i pistoni hanno avuto la loro parte; lo Skyraider e il Mustang sono frequentemente ospiti di diverse manifestazioni, mentre é più raro ammirare, fuori dal territorio francese, l’elegante bimotore MD312 Flamant, altro prodotto della maestria di Dassault.
Naturalmente il ‘metallo urlante’ non era rappresentato solamente dai Ramex Delta; il Demo Rafale ha impressionato per l’agilità e la potenza, ma altrettanto superlative sono state le esibizioni dell’ F16 belga e dell’F18 svizzero. Una piacevole apparizione è stata offerta da un altro padrone di casa, un C-135FR; diverso tempo dopo la simulazione di rifornimento in volo ha regalato al pubblico uno splendido sorvolo in leggera virata.
Altrettanto varia ed interessante l’esposizione statica; oltre ai diversi Mirage 2000 e Rafale presenti (tra cui un esemplare assegnato al La Fayette), le vedette erano sicuramente il Mirage IV, il Falcon 7X e l’Atlantique 2. Uno dei due C-135 presenti era esposto nella configurazione MORPHEE (MOdule de Réanimation pour Patient à Haute Élongation d’Évacuation); l’aereo così allestito può trasportare fino a 12 ‘barelle’, in realtà vere e proprie postazioni destinate a stabilizzare e fornire tutte le cure necessarie a feriti anche gravi durante il trasferimento verso le strutture ospedaliere nazionali. Nel 2025 questa missione verrà presa in carico dall’Airbus MRTT.
In compagnia di due Alpha Jet dell’Armée de l’Air era ospite un M-346 Master dell’aeronautica di Singapore. Come noto il paese asiatico ha stretto un accordo ventennale con la Francia per addestrare i propri piloti alla fase LIFT sulla base BA120 di Cazaux dove, a partire dal 2012 ha sostituito i vetusti Skyhawk con i nuovi aerei italiani. Una chiaccherata con il pilota istruttore, callsign Milan, ha confermato l’estrema soddisfazione del sistema integrato simulatore-velivolo che consente enormi risparmi di costi e tempi, licenziando piloti con un grado di preparazione che consente loro di effettuare la conversione operativa sulle macchine di prima linea in molte meno ore.
Parcheggiato all’estremità nord della taxiway, l’Antonov 124-100M-150 è stato costante oggetto di visita da parte degli spettatori, che si sono messi pazientemente in fila per non perdere l’occasione di esplorare l’enorme stiva dell’aereo, novelli Giona nel ventre del cetaceo volante. L’aereo è un frequente ospite della BA125, utilizzato dalle industrie presenti in base per il trasporto di carichi di varia natura.
La DGA, che ad Istres ha una delle due sedi principali, mostrava diversi assetti in dotazione, tutti modificati per la sperimentazione di nuovi sistemi avionici, armamenti ed altro; tra gli altri un Falcon 2000EX, un Pilatus PC-7, un Mystère XX e un SA-330 Puma.
In una manifestazione aerea non ci aspetta necessariamente di vedere esposti mezzi terrestri, ma anche in questo caso Istres non ha deluso; l’Escadron “Crau”, preposto alla difesa terra/aria della base, ha esposto una batteria del sistema Mamba (versione francese del SAMP/T, basato sul missile Aster 30, con un raggio d’azione oltre 80 km) ed una di Crotale, preposta alla difesa di punto (portata di circa 11 km), insieme al radar di scoperta e al centro di comando e controllo.
Ultima chicca la ricostruzione di un accampamento militare USA della 2a guerra mondiale, chiaro omaggio all’alleato statunitense; oltre ad un nutrito numero di Willys, erano presenti diversi mezzi ruotati e blindati, tra cui una utilizzato nelle riprese di uno degli ultimi blockbuster di Hollywood, Fury.
La domenica pomeriggio, terminate le ultime operazioni di volo, constatiamo con piacere il pieno successo dell’evento organizzato dalla FOSA in collaborazione con i festeggiati; crediamo di non sbagliare indicando come cifra della manifestazione la scelta di celebrare un passato così ricco di traguardi raggiunti con lo sguardo rivolto al futuro, impegnati a superare sempre nuove sfide.