“GHEDI 100”

Testo e foto di Luigi Sani

Il 13 maggio 2015 si è svolta presso il 6° Stormo la Cerimonia commemorativa del Centenario della fondazione dell’Aeroporto Militare “Alfredo Fusco” di Ghedi (Brescia). La manifestazione era aperta al personale A.M. in servizio, personale militare e civile del 6° Stormo e relativi ospiti, ex appartenenti allo Stormo, autorità civili e militari, ed in via eccezionale al “circus” motoristico della “Mille Miglia”.

…“Il campo di Ghedi è uno dei tanti sorto in epoca remota, sopravvissuto agli avvenimenti ed al tempo, che ha concorso in 100 anni di attività a dar vita alle tradizioni che oggi sono lo spirito dell’Aviazione Militare in Italia”… “quel 6° Stormo validamente simboleggiato nella mitica insegna del Diavolo Rosso”…

Queste parole sono nella premessa di Giovanni Merigo, l’autore del corposo volume “GHEDI 100”, presentato in occasione della giornata.

Il campo di aviazione di Ghedi fu fondato nel 1915 in occasione della Grande Guerra per proteggere la città di Brescia.

L’aeroporto è stato successivamente dedicato, nel 1921, alla memoria del tenente pilota Luigi Olivari, Medaglia d’Argento al Valor Militare. A questo asso dei cieli, eroe della prima guerra mondiale, ed alla base, D’Annunzio dedicò alcuni versi: “Questo campo di Ghedi, cimento e tempra d’eroiche giovinezze devote all’olocausto infinito, è oggi riconsacrato al puro nome di Luigi Olivari e nello splendore dei suoi puri occhi che, non tra gli uomini e non tra le aquile, ebbero eguali nel fissare il sole e la morte”.

La giornata celebrativa si è aperta con l’ingresso alla base di una trentina di prestigiose auto storiche partecipanti alla “Mille Miglia”, pronte per la partenza proprio da Brescia il giorno successivo. Gli equipaggi presenti erano invitati per una prova di regolarità Mille Miglia “Trofeo Diavoli Rossi”, gara non collegata alla prova su strada.

Alle 10,30 nell’Hangar del 156° Gruppo Volo si è tenuta una breve ma affollata cerimonia. In apertura, la presentazione di un magnifico filmato dedicato alla storia della base e dell’Aeronautica Italiana. Poi i saluti e le parole del  Colonnello A.A.r.n.n. Pilota Andrea di Pietro, Comandante del 6° Stormo, seguito dal Comandante della Squadra Aerea, Generale Maurizio Lodovisi e dal Generale di Divisione Aerea, Nicola Lanza de Cristoforis, Comandante la 1^ Regione Aerea di Milano.

Grande commozione alle parole del Gen. Lodovisi quando riportava, in rappresentanza del Capo di SMA Gen. Pasquale Preziosa:

“…Non siamo, non siete, eroi. Triste il paese che ha bisogno di eroi. Non erano eroi neanche Alessandro, Giuseppe, Pietro Paolo e Mariangela, quattro giovani piloti che avevano in comune l’amore per il volo, l’amore per il loro mestiere, l’amore per la collettività. Oggi celebriamo anche loro insieme a tutti i nostri caduti. Siamo una famiglia e come tale restiamo uniti nella gioia e nel dolore.”

Hanno partecipato inoltre le massime autorità civili e militari della Regione Lombardia: l’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione Simona Bordonali il Sindaco di Ghedi, i Labari dell’Associazioni Combattentistiche e d’Arma, e la rappresentanza del personale USAF nella base.

“È stato davvero emozionante partecipare alle celebrazioni per il centesimo anniversario della fondazione dell’aeroporto Luigi Olivari di Ghedi. Si tratta infatti di una struttura conosciuta in tutto il mondo per la professionalità degli aviatori e per l’importanza storica che ricopre”, ha commentato l’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione Simona Bordonali, a margine delle celebrazioni per la ricorrenza dello scalo militare bresciano. “È un vero e proprio vanto per l’intero territorio bresciano e lombardo – ha continuato – ed è di fatto una delle aerobasi più rilevanti a livello mondiale dell’aeronautica militare, sia per ciò che rappresenta a livello storico che per la valenza operativa”. “Questa base è sempre stata pionieristica per quanto riguarda la visione e la proiezione evolutiva dell’aeronautica militare – ha concluso Bordonali – e sono convinta che queste due prerogative saranno mantenute anche in futuro”.

“Occasioni come questa – ha ricordato Viviana Beccalossi – evidenziano quanto la Base militare di Ghedi, una delle eccellenze della nostra Difesa, sia anche il punto di riferimento di un territorio e della sua gente, che ha manifestato ai Diavoli Rossi del Sesto Stormo stima e soprattutto un legame profondo”. “Il mio pensiero – ha concluso – va doverosamente e ancora una volta ai quattro piloti scomparsi con i loro Tornado in un tragico incidente sui cieli delle Marche meno di un anno fa, il cui ricordo è ancora vivo e sentito”.

Al termine della cerimonia il pubblico si è concentrato nel piazzale antistante l’Hangar del 156° e sulla taxiway, in attesa del passaggio delle Frecce Tricolori.

Il personale della base aveva allestito una “quinta scenografica” composta da una coppia di Tornado (uno dei quali esibiva sul timone di coda la speciale livrea relativa ai 100 anni di Ghedi) ed alcune auto storiche della Mille Miglia.

Tutto pronto per una speciale foto di gruppo con le autorità e la formazione della Pattuglia Acrobatica Nazionale.

La PAN è giunta puntualissima e dopo un ampio giro per il posizionamento, ha letteralmente “infilato” la linea dello schieramento con un nastro tricolore che si è prolungato per tutta la lunghezza della pista.

A seguire, il passaggio di una formazione di Tornado, decollata per poi proseguire con le missioni schedulate e la visita alla mostra statica, caratterizzata da due F-16B USA di stanza ad  Aviano, in rappresentanza del 510th e del 555th Fighter Squadron, un F-16B della Belgian Air Force “special colour” del “25° Anniversary OCU”, poi un Tornado tedesco, oltre ad un Aermacchi 326 ed un variegato schieramento di velivoli storici ad elica appartenenti alla HAG (Historical Aircraft Group).

In area coperta, all’interno di sei shelter affiancati, erano state allestite mostre fotografiche, desk dei vari reparti con abbigliamento e gadgets, un’area con i simulatori di volo, l’esposizione di divise storiche e caschi di volo, materiali e veicoli della Grande Guerra e della Seconda G.M. italiani, americani e tedeschi; inoltre straordinari reperti e relitti di velivoli precipitati, recuperati dal Gruppo Air Crash PO. La vendita del volume “Ghedi 100” di Giovanni Merigo, ha permesso la raccolta di fondi per la realizzazione di una stele dedicata ai quattro piloti scomparsi.

CENNI SULLA STRUTTURA DELLO STORMO

 

Il 6° Stormo ha una doppia dipendenza: Nazionale e NATO.

Per la catena gerarchica italiana dipende dal Comando Forze da Combattimento, che a sua volta dipende dal Comando Squadra Aerea, Alto Comando subordinato allo Stato Maggiore dell’Aeronautica (SMA).

Secondo la catena NATO è alle dirette dipendenze del CAOC 5 che, attraverso CC AIR IZMIR e JFC NAPLES, fa capo al Quartier Generale delle Potenze Alleate in Europa (SHAPE).

Per ciò che attiene agli assetti interni, la struttura ricalca quella classica degli stormi dell’A.M. Il comandante, un colonnello navigante, si avvale della collaborazione degli organi di staff che lo coadiuvano nell’azione di comando che esercita sui reparti dipendenti, di seguito divisi in quattro macroaree:

·         l’area Operativa (costituita dal 102°, 154° e 156° Gruppo Volo,dall’Ufficio Operazioni di Stormo e dalla Squadriglia Collegamenti. Il 102° Gruppo che svolge la funzione di  Conversione Operativa, ossia di formazione degli equipaggi Tornado nonché degli Istruttori di Volo; il 154° ed il 156° Gruppo che invece svolgono funzioni di interdizione, ricognizione ed attacco al suolo. L’Ufficio Operazioni è invece l’unità che supervisiona l’attività di volo dello Stormo ( e quindi dei tre Gruppi) in relazione ai task generali assegnati allo Stormo, interfacciandosi con il Gruppo Efficienza Aeromobili per la disponibilità e gestione velivoli;

·         quella Tecnico-Operativa, con il Gruppo Efficienza Aeromobili, responsabile della manutenzione velivoli ed il 406° Gruppo Servizi Tecnici Operativi, responsabile per la fornitura dei servizi telecomunicazioni ed EAD, della logistica e movimentazione materiali, dei servizi di assistenza al volo, meteo e traffico aereo;

·         quella logistica, con il 506° Gruppo Servizi Logistici Operativi, responsabile per la parte infrastrutturale, del servizio antincendi, mense, alloggi ecc.), l’Infermeria di Corpo, che supervisiona lo stato psico fisico del personale  Navigante e non Navigante ed il Servizio Amministrativo);

·         quella relativa alla Sicurezza  dell’installazione, rappresentata dal Gruppo Protezione delle Forze.

Si ringrazia la cortese e professionale assistenza di Valeria Musolino e il P.I. Magg. Massimo Cionfrini del 6° St.

About Luigi Sani

Nato a Bologna nel 1959 ,architetto e designer, vive e lavora a Bologna dove è titolare dello "Studio Archires". Segue il settore della fotografia aeronautica dal 1992 e segue anche le forze armate e altre forze statali. E' reporter in Italia per la rivista Emirates "The Source". Opera con le Forze Armate Italiane per l'organizzazione di mostre, eventi storici e culturali. Luigi collabora con "SeairlandShots" dal 2009. Usa materiali NIKON. Ha volato su Alenia G-222, A-109 Nexus, AB-212, AB-412, AB-205, NH-90, CH-47, Mil-17, AS 332, KC-767A, Lockheed Tristar; E' stato imbarcato su Portaerei Garibaldi, Portaerei Cavour, CV-64 USS J.F. Kennedy. Born in Bologna in 1959. Architect and Designer, Lives and works in Bologna: owner of the "Studio Archires". He follows the aeronautical photography sector since 1992 and also follows the Armed Forces and other State Forces. Reporter in Italy for the Emirates magazine "The Source". It operates with the Italian Armed Forces for the organization of exhibitions, historical and cultural events. Luigi collaborates with "SeairlandShots" since 2009. Use NIKON materials. He flew on Alenia G-222, A-109 Nexus, AB-212, AB-412, AB-205, NH-90, CH-47, Mil-17, AS 332, KC-767A, Lockheed Tristar; Embarks on Portaerei Garibaldi, Portaerei Cavour, CV-64 USS J.F. Kennedy.

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