Il 22° Gruppo Radar dell’Aeronautica Militare

Testo: Giuliano Ranieri

Foto: Guglielmo Guglielmi e Aeronautica Militare

 

A seguito dei mutamenti degli scenari internazionali, avvenuti al termine della guerra fredda, l’Aeronautica Militare è stata impiegata in contesti operativi che hanno ampliato e differenziato notevolmente le capacità dell’Arma Azzurra. Il crollo dell’Unione Sovietica e lo smembramento del Patto di Varsavia ha decretato il termine di quell’ordine bipolare che per cinquant’anni ha profondamente influenzato la politica estera dei paesi aderenti all’Alleanza Atlantica e, di conseguenza, i rispettivi strumenti militari. L’11 settembre 2001, le primavere arabe e la diffusa instabilità venutasi a creare in diverse aree del Mediterraneo impongono una visione innovativa della politica estera alla quale le Forze Armate devono poter rispondere in maniera flessibile e versatile. In questo quadro così fluido e diversificato la Sorveglianza dello Spazio Aereo NATO e Nazionale, da sempre uno dei compiti principali dell’Aeronautica Militare, riveste un ruolo fondamentale nel garantire la sicurezza dei cieli e della navigazione aerea. All’interno dell’ampio concetto di Difesa Aerea Nazionale, articolato su più elementi che operano in sinergia tra loro, un ruolo chiave è svolto dal sistema di sorveglianza radar che si avvale di una rete integrata diffusa sul territorio Nazionale e attiva ventiquattr’ore su ventiquattro, 365 giorni all’anno. Il 22° Gruppo Radar di Licola ne rappresenta un’importantissima componente.

 

STORIA

Il 22° Gruppo Radar nasce a Licola l’8 settembre 1956 con funzioni di sorveglianza dello spazio aereo nell’area di responsabilità del medio e basso Tirreno. Circa dieci anni dopo, nel 1968, al 22° Gr.AM vengono assegnate funzioni di CRP (Control Reporting Post), ridenominato CRC (Control Reporting Center) all’inizio degli anni 70, con possibilità di offrire funzioni di guida caccia ai reparti intercettori e acquisendo in seguito autonomia decisionale per le attivazioni dei decolli su allarme (Scramble). A partire dal 1983 il Gruppo inizia la fase di transizione da un sistema di comando e controllo caratterizzato essenzialmente da una fase fonetico-manuale a un sistema semi automatico. Conclusa la transizione, nel dicembre 1984 “BARCA” (callsign del 22° GrAM) entra a pieno titolo a far parte della rete di difesa aerea dell’Alleanza Atlantica, allora denominata NADGE (NATO Air Defence Ground Environment). All’inizio degli anni 90 diviene sito alternato del 3° SOC (Sector Operation Center) di Martina Franca, dismesso poi nel 1997. Successivamente il sito viene ammodernato con il Sistema RIS (Radar Integration System) grazie al quale diviene possibile gestire contemporaneamente 8 testate radar remote. Nel 2001 a “BARCA” viene assegnata l’importare funzione di Centro Operativo Aereo alternato e a partire dal 2003 vengono implementati il sistema MASE (Multi Aegis Site Emulator) e le interfacce CSI (CRC System Interface) e SSSB (Ship Shore, Ship Buffer) integrando informazioni provenienti da sorgenti navali e terrestri in chiave “sensor fusion”. L’ultimo upgrade in ordine di tempo è avvenuto nel 2010 con l’introduzione del RIS 2 che permette di gestire 24 stazioni radar remotizzate dalla sala operativa di Licola.

COMPITI

Come accennato in precedenza la mission principale del 22° GrAM è garantire la sorveglianza dello Spazio Aereo Nazionale e dell’Alleanza Atlantica. Per espletare le funzioni assegnate il Gruppo è inserito contemporaneamente sia nella catena di comando e controllo nazionale, che fa capo al COA (Comando Operazioni Aeree) di Poggio Renatico, sia sotto il comando NATO come CRC (Control Reporting Centre) alle dipendenze del CAOC (Combined Air Operation Centre) di Torrejon in Spagna. Il CRC rappresenta la massima entità deputata a funzioni di Air Policing e di esercizio del Controllo Tattico (TACON) sugli assetti che compongono il sistema della difesa aerea. Il 22° GrAM monitora costantemente la propria area di responsabilità con funzioni di scoperta e tracciamento di qualsiasi velivolo che attraversa lo spazio aereo e, in caso di necessità, coordinare l’attività dei velivoli intercettori dell’Aeronautica Militare in servizio presso il 36° Stormo di Gioia del Colle (X Gruppo Caccia e XII Gruppo Caccia), 37° Stormo di Trapani (XVII Gruppo Caccia) e 4° Stormo di Grosseto (IX Gruppo Caccia), tutti dotati di caccia Eurofighter Typhoon. La procedura di intercettazione di un contatto a seguito dell’avvistamento da parte della rete radar è articolata in una prima fase di identificazione e osservazione del comportamento. Se sussistono i presupposti per l’attivazione di una scramble il Gruppo continuerà a seguire la situazione tattica agendo da guidacaccia per i velivoli impiegati nella presa di contatto visivo. Il CAOC di Torrejon, oppure il COA nel caso di catena di comando nazionale, impartirà le direttive per l’eventuale azione tattica da intraprendere (scorta al di fuori dello spazio aereo o atterraggio forzato dell’aeromobile intercettato). Il 22° Gruppo Radar di Licola dispone del moderno sistema radar tridimensionale Lockheed Martin AN/FPS-117 dotato di tecnologia AESA (Active Electronically Scanned Array) in servizio presso i reparti dell’Aeronautica Militare dal 1995 in sostituzione del precedente AN/FPS-88. Montato su una torre dotata di radome di protezione, il radar è progettato con spiccati criteri di mobilità, l’intrinseca compattezza del sistema permette infatti il rischieramento in caso di necessità mediante appositi automezzi. Tramite l’interfaccia RIS è possibile controllare il sistema sia localmente sia in maniera remota. Oltre all’antenna installata a Licola il 22° GrAM è in grado di acquisire informazioni dalle Squadriglie Radar Remote distribuite sul territorio Nazionale, dai sistemi di Early Warning aviotrasportati (come il Boeing E-3 Sentry in servizio presso la NATO, Armèe de l’Air, RAF e USAF), o sistemi imbarcati e terrestri tramite data link 11 e 16. Inoltre i caccia taskati per l’intercettazione sono in grado di trasmettere la propria radar picture che andrà a completare il concetto di sensor fusion, il tutto al fine elevare al massimo la situation awareness. La complessità dello scenario elaborato ha portato ad un’evoluzione della figura dell’operatore radar che da guidacaccia è divenuto un vero e proprio “battle manager”, in grado non solo di fornire indicazioni agli assetti aerei sulle direttrici di intercettazione ma anche di coadiuvare i piloti nella lettura della situazione tattica. Il Gruppo gestisce sia localmente che in remoto numerosi apparati radio VHF e UHF con capacità crypto per garantire costantemente comunicazioni protette.

INTERVISTA AL COMANDANTE DEL 22° GRUPPO RADAR AERONAUTICA MILITARE DI LICOLA, TEN. COL. GIANLUCA CAPASSO.

Sea Air Land:

Comandate come sono cambiati gli scenari e le procedure dopo gli eventi dell’11 settembre 2001?

Ten. Col. Capasso:

L’11 settembre ha rappresentato una svolta epocale nella concezione della minaccia aerea. Nel vecchio scenario geopolitico di Guerra Fredda con due blocchi contrapposti, gli strumenti di Difesa Aerea erano pensati e preparati per fronteggiare un attacco militare. L’attacco agli USA ha dimostrato, invece, che oggi la minaccia può assumere forme nuove, con costi contenuti e che l’unico modo per fronteggiare questa nuova minaccia, definita asimmetrica, è impiegare personale fortemente preparato professionalmente e specializzato. Riveste in questa ottica un’importanza fondamentale l’esistenza di un ciclo addestrativo continuo che preveda anche la partecipazione ad esercitazioni, anche di rango internazionale, in modo da acquisire le competenze necessarie e saper reagire in maniera tempestiva e coordinata nell’ambito della catena di Difesa Aerea nazionale e NATO.

 

Sea Air Land:

Quali sono le attuali capacità della rete radar nei confronti della crescente minaccia rappresentata dai cosiddetti Slow Movers?

Ten. Col. Capasso:

La rete di sensori radar distribuiti sul territorio nazionale permette l’avvistamento anche di velivoli di dimensioni ridotte e in tal caso, oltre ai velivoli Eurofighter Thypoon, potrebbero essere impiegati anche gli elicotteri dell’Aeronautica Militare (HH-212, HH-139A e HH-101A) dislocati presso il 9° Stormo di Grazzanise e il 15° Stormo di Cervia. Al fine di impiegare al meglio anche gli assetti ad ala rotante, infatti, già da molti anni viene svolta un’intensa attività addestrativa di Difesa Aerea con tale tipologia di aeromobili.

 

Sea Air Land:

Come vengono gestiti gli aeromobili a pilotaggio remoto dal Gruppo Radar?

Ten. Col. Capasso:

Gli aerei a pilotaggio remoto, per gli aspetti di comando e controllo e assistenza alla navigazione, vengono gestiti dal Gruppo Radar allo stesso modo degli aeromobili tradizionali, curando, in particolar modo, gli aspetti di sicurezza al volo.

 

Sea Air Land:

Analogamente a come avviene nei reparti dotati di velivoli da caccia o da attacco al suolo anche nel settore della sorveglianza dello spazio aereo esistono programmi di Cross Training con omologhi reparti stranieri?

Ten. Col. Capasso:

L’addestramento è un’attività di fondamentale importanza cui dedichiamo attenzione e risorse. In particolare, in aggiunta ai corsi previsti per i controllori Difesa Aerea e al giornaliero confronto necessario per lo svolgimento dell’attività addestrativa, viene data grande importanza alla possibilità di confrontarsi con realtà professionali similari con visite presso altre Basi, quali Gruppi Radar nazionali e stranieri, Enti del Traffico, Stormi caccia, basi tanker e APR (Aeromobili a Pilotaggio Remoto). Di recente, poi, il 22° GrRAM ha curato l’addestramento di personale controllore di diverse nazionalità, quali Slovenia, Albania, Lituania e Croazia, oltre al personale della Marina Militare. Tali opportunità hanno comunque rappresentato un momento di crescita per il Reparto tutto.

 

Sea Air Land:

Come si articola l’addestramento e la formazione del personale destinato alla rete di sorveglianza radar?

Ten. Col. Capasso:

L’iter è valido sia per gli ufficiali che per i marescialli, una volta assegnati alla categoria controllo spazio aereo, specialità difesa aerea missilistica integrata (CSA/DAMI) il primo passo è la frequenza del corso basico controllo spazio aereo, svolto in compagnia del personale assegnato al controllo traffico aereo. Dopo il corso basico e un tirocinio presso i reparti operativi (totale circa 4 mesi) il personale DAMI frequenta il corso capo controllo sorveglianza della durata di 6 mesi e almeno 4 mesi di tirocinio presso il reparto al termine del quale c’è un esame per l’abilitazione. I passi successivi sono opzionali per i marescialli (limitatamente al controllo armi e capocontrollo armi), ma previsti per gli ufficiali che possono arrivare fino all’abilitazione “controllo Tattico”. In ogni caso sono previsti corsi teorici e successivi tirocini per l’abilitazione. In linea di massima ufficiali e sottufficiali svolgono lo stesso addestramento e spesso insieme, il lavoro è lo stesso ma cambia il livello di responsabilità che vede gli ufficiali mantenere compiti direttivi. La peculiarità è che gli ufficiali conoscono esattamente il lavoro del personale dipendente in quanto vengono impiegati con le stesse mansioni per poi assumere ulteriori qualifiche e abilitazioni. Come per il personale navigante anche il personale controllore ha un attività minima che deve essere svolta per il mantenimento della combat readiness.

 

Sea Air Land:

In conclusione ci può parlare delle nuove tecnologie nel campo dell’efficienza energetica introdotte presso il 22° Gruppo Radar?

Ten. Col. Capasso:

Il 22° Gruppo radar incarna la sensibilità dell’AM per le tematiche ambientali e lo sfruttamento delle risorse energetiche rinnovabili, impegnandosi nell’implementazione dell’efficienza energetica come modello virtuoso per l’intera collettività, militare e civile, in una perfetta sinergia tra le Istituzioni coinvolte ed il territorio. A tale scopo il Reparto, nel novembre del 2015, ha inaugurato un innovativo impianto, denominato Solar Cooling (impianto di climatizzazione ad energia solare) realizzato interamente con fondi della Comunità Europea, al fine di garantire la produzione di acqua calda sanitaria e la climatizzazione estiva/invernale dei suoi ambienti (mensa e alloggi di servizio). L’impianto nasce dalla partecipazione al progetto “Justice – Joint Us To Increase Clean Energy”, promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) per favorire la produzione di energia da fonti rinnovabili, garantendo così l’ottimizzazione energetica degli edifici pubblici appartenenti alle Forze Armate e alle Istituzioni che tutelano la legalità e la sicurezza nelle Regioni in fase di sviluppo (Obiettivo Convergenza del MISE, relativo alle Regioni Campania, Puglia, Calabria e Sicilia). Il Solar Cooling rappresenta, tuttavia, solo un tassello di un piano più ampio, finalizzato a razionalizzare e ottimizzare i consumi del Reparto, destinato a migliorarne la complessa gestione energetica. Un programma che, partendo dal censimento del fabbisogno energetico dell’Ente, ha puntato dapprima sull’implementazione della cosiddetta efficienza energetica passiva, cioè sul contenimento delle perdite di energia e la regolare revisione dei sistemi termo-idraulici ed elettrici esistenti, per poi sviluppare strumenti di efficientamento energetico attivo. Nella prima parte del progetto mi piace ricordare i lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico del bunker operativo, anch’essi effettuati con sovvenzionamenti UE; poi la sostituzione del vecchio impianto di illuminazione interno e perimetrale, con lampade a led, che hanno consentito un risparmio energetico medio pari al 40% circa; il rinnovamento dell’illuminazione stradale, realizzata attraverso l’installazione di kit fotovoltaici non interconnessi alla rete pubblica, con un risparmio energetico pari al 100% ed infine la sostituzione di tutti i condizionatori di classi energetiche di basso profilo con split di nuova generazione dai ridotti consumi.  A ciò si aggiunga la sensibile e lodevole azione quotidiana di noi tutti per la riduzione dei consumi.

Gli autori desiderano ringraziare il Comandante del 22° Gruppo Radar Aeronautica Militare Ten. Col. Gianluca CAPASSO, l’Ufficiale addetto alla Pubblica Informazione Cap. Domenico GAGLIARDO, il M.llo Giuseppe FARRO dell’Ufficio Pubblica Informazione del 22° GrAM e l’Ufficio “Pubblica Informazione” dello Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare per l’estrema disponibilità e l’eccezionale accoglienza.

About Giuliano Ranieri

Reporter \ Analista specializzato in Forze aeree, Forze navali, Operazioni Speciali e Open Source Intelligence. Ha preso parte a varie esercitazioni nazionali e internazionali con l'Aeronautica Militare, Marina Militare e NATO ed esposizioni di settore. Ha svolto attività di volo su KC-767A, HH-212, TH-500B ed è stato imbarcato sul sottomarino Scirè (S 527), ITS Anteo (A 5309), ITS Cavour (C 550) e ITS Tremiti (A 5348). Inoltre ha realizzato reportage a bordo delle portaerei USS Enterprise (CVN-65), Charles de Gaulle (R 91) e USS Nimitz (CVN-68). È stato citato in qualità di esperto di tecnologie militari sul Corriere della Sera, Business Insider Military & Defense, Formiche.net. Vive a Praga (Repubblica Ceca). Contributing writer / Analyst specialized in Air Forces, Naval Forces, Special Operations and Open Source Intelligence. He took part in various activities such as national and international Armed Forces exercises with Italian Air Force, Italian Navy and defence exhibitions. He flew on KC-767A, HH-212, TH-500B and was embarked aboard Submarine Scirè (S 527), ITS Anteo (A 5309), ITS Cavour (C 550) and ITS Tremiti (A 5348) Wrote report aboard aircraft carriers USS Enterprise (CVN-65), Charles de Gaulle (R 91) and USS Nimitz (CVN-68). He was quoted as an expert in military technology on Corriere della Sera, Business Insider Military & Defence, Formiche.net. He lives in Prague (Czech Republic)

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