I MONTI LESSINI SCELTI COME SCENARIO DELL’ADDESTRAMENTO CONGIUNTO DI RICERCA E SOCCORSO AEREO.
Si è svolta il 27 marzo, in un’area compresa tra Verona Boscomantico ed i Monti della Lessinia, l’esercitazione SATER 01-18, attività addestrativa che prevedeva simulazioni di Ricerca e Soccorso (S.A.R. Search and Rescue) a seguito di incidenti aerei, pianificata e condotta dal Comando Operazioni Aeree (C.O.A.) dell’Aeronautica Militare nel quadro dell’Accordo Tecnico fra Stato Maggiore Difesa, Forze Armate e Corpo Nazionale Soccorso Alpino (CNSAS).
Lo scopo principale dell’Esercitazione è stato quello di consolidare l’addestramento del personale dei Reparti di volo italiani del Soccorso Aereo, dei Centri di Coordinamento e delle Squadre di terra alla gestione delle operazioni di ricerca e soccorso nel difficile ambiente montano, sia di giorno che di notte, cooperando in maniera sinergica tra organizzazioni civili e militari, favorendo la reciproca conoscenza e lo sviluppo delle procedure comuni di ricerca e soccorso per salvare vite umane.
L’aeroporto di Boscomantico è un luogo primario nella storia dell’aviazione: dal 1911 sede e cantiere dei dirigibili del Regio Esercito, poi base attiva durante la Grande Guerra anche come campo di volo, passando per la seconda guerra, fino ai primi anni settanta, quando fu sede del 509th U.S. Airborne, e la base nota come “The Rock”.
Per SATER 01-18, nel settore nord dell’impianto aeroportuale, il 3° Stormo di Villafranca (VR), aveva realizzato un Posto Base Avanzato (PBA), con il contributo del 1° Reparto Telecomunicazioni e Sistemi per la Difesa Aerea e l’Assistenza al Volo di Milano e del 2° Stormo di Rivolto (UD). Un sintetico aeroporto dotato di tutti i servizi necessari per l’assistenza al volo e la gestione delle operazioni, dalle strutture campali di comando e controllo, ai sistemi mobili di comunicazione, con stazione meteo mobile, torre di controllo mobile, i servizi di rifornimento, gli antincendi ed il servizio di marshalling.
Durante la mattinata sono confluiti i vari gruppi, civili e militari. Con l’arrivo di tre elicotteri: un AB-412 della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Bolzano, un AB-412 del Reparto Volo dei Vigili del Fuoco Veneto ed un AB-212 del 3° Reparto Volo della Polizia di Stato di Bologna, i reparti di soccorso si sono incontrati con gli equipaggi per definire tutte le procedure, dalle attrezzature, le sicurezze, i gruppi d’imbarco, le modalità di discesa e ricerca sul territorio, con divisioni per aree di competenza stabilite nel centro di comando e coordinamento.
Con il gruppo di Soccorso Alpino della GdF era presente anche la sezione cinofila con un magnifico Border Collie “Black”, veterano di imprese ai limiti dell’impossibile, come nell’episodio di Rigopiano.
Alle ore 14,00 sono scattate le operazioni addestrative, in seguito a “segnalazione” di un velivolo MB-339 PAN, che dopo aver comunicato un’avaria, ha fatto perdere le su tracce in un settore montuoso a nord di Verona, zona Boscochiesanuova. Sull’ipotesi di lancio dei due piloti, si sono tarate le procedure di ricerca e soccorso.
Il Comando e Controllo delle operazioni aeree è stato gestito da un team del Rescue Coordination Center del Comando Operazioni Aeree di Poggio Renatico (FE). La pianificazione logistica è stata invece affidata al Comando Logistico dell’Aeronautica Militare che ha testato la propria capacità di schierare rapidamente personale, mezzi e infrastrutture nel luogo delle operazioni.
La Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Bolzano, il Reparto Volo dei Vigili del Fuoco della Regione Veneto ed il 3° Reparto Volo della Polizia di Stato di Bologna, hanno fornito gli assetti aerei per il trasporto delle squadre di terra ed il successivo recupero dei survivors, mentre il 15° Stormo di Cervia ha fornito il Personale Operation Manager ed un addetto alla Pubblica Informazione.
L’Aeronautica Militare, garantisce 365 giorno all’anno, 24 ore su 24, assetti specializzati nell’attività di Ricerca e Soccorso (S.A.R. Search and Rescue) in grado di condurre operazioni complesse in condizioni climatiche e di visibilità estreme, sia diurne che notturne. Già da alcuni anni svolge questo tipo di esercitazioni congiunte, in cooperazione con il C.N.S.A.S., per affinare le procedure di pianificazione, direzione, condotta ed esecuzione delle operazioni di soccorso a seguito di incidenti aerei in ambienti montani. In quest’ottica la SATER costituisce un’occasione estremamente importante e ad altissimo ritorno addestrativo per testare in maniera sinergica, a terra ed in volo, piani, procedure tecniche e predisposizioni messe in atto dalle componenti partecipanti, per salvare piloti militari che fossero colpiti da avarie che portano al lancio o comunque ad un atterraggio fuori dalle piste di volo “convenzionali”.