CAEX 1 – Esercitazione 2018 L’ESSENZA DELLE OPERAZIONI AEROMOBILI

Testo e foto di Luigi Sani

Si è conclusa il 25 maggio a Viterbo l’esercitazione CAEX I 2018 (Complex Aviation Exercise).

Probabilmente una delle esercitazioni più corpose ed articolate nel panorama della difesa in questo 2018; dedicata alla validazione di 4 Task Group orientati a distinte operazioni fuori area di cui fanno parte “Leonte”, “Resolute Support Mission” e “Inherent Resolve”.

Diretto dal Comandante dell’Aviazione dell’Esercito, Generale di Brigata Paolo Riccò, l’addestramento si è sviluppato in modo continuativo per due settimane, ed è stato caratterizzato dall’integrazione sinergica delle specifiche capacità proprie delle unità di volo e dei reparti di terra.

L’attività ha previsto l’impiego di circa 630 tra Ufficiali, Sottufficiali e Graduati di truppa, 24 elicotteri (8 AH-129, 8 UH-90, 3 UH-205, 2 HH-412, 1 HH-212, 4 CH-47) e 1 aereo Dornier UC-228, con l’adozione di diversi sistemi d’arma e di controllo, quali RAVEN, Safe Strike e Skyguard Aspide e si prefigura come punto di partenza per l’immissione in Teatro dei nuovi assetti tattici e operativi previsti dalla Forza Armata.

La metodologia si è basata su diversi obiettivi addestrativi che hanno previsto una particolare attenzione sullo sviluppo delle capacità di condotta delle Operazioni Aeromobili: inserzione ed estrazione di personale, evacuazione medica, evacuazione veterinaria, recupero di personale rimasto isolato, rifornimento rapido di carburante e armamento degli aeromobili con sistema elitrasportato, impiego di operatori al verricello ed elitrasporto tattico, raid aeromobile, esplorazione, scorta, ricognizione, supporto aereo ravvicinato e supporto per il combattimento ravvicinato. L’obiettivo è stato quello di addestrare il personale coinvolto, nella crescita della capacità di gestire situazioni di crisi, con capacità di integrazione ed interoperabilità, dove si renda necessario in qualsiasi parte del mondo. A tale scopo, il Comando Aviazione dell’Esercito è stato designato quale Comando Mounting per l’approntamento e la validazione degli assetti dell’Aviazione dell’Esercito da impiegare nei Teatri Operativi.

Lunedì 21 maggio l’esercitazione ha previsto una “injection” particolare, oltre alle già complesse missioni schedulate per la giornata operativa: la presenza dei media!

Arrivato a Viterbo di prima mattina, su invito del Comando Aviazione dell’Esercito, assieme agli altri colleghi siamo stati ospitati nei locali della Caserma Chelotti, dove abbiamo espletato le necessarie formalità e ricevuto una completa cartella stampa. Un primo briefing ha confermato il programma di due distinte attività addestrative, la prima al mattino e una seconda nel pomeriggio. Un briefing molto più tecnico ci attendeva, alla presenza del Generale Riccò in sala operativa, assieme agli ufficiali del TOC (Tactical Operation Center), per inquadrare il teatro operativo basato su uno scenario fittizio: la regione di Skolkan, connotata però da caratteristiche reali, assimilabili a quelle dove si troveranno ad operare le nostre truppe in ambienti quali Iraq ed Afghanistan.  Riccò ha prefigurato un’attività molto articolata per la prima esercitazione, basata su raid aeromobile e finalizzata alla cattura di un importante capo della milizia nemica, ben protetto in un fabbricato isolato.

Ci siamo allora trasferiti in volo su CH-47 C presso l’area addestrativa di Cesano (RM), dove elementi ostili già presidiavano un’area ampia intorno al nascondiglio del target.

Da quando si sono sentiti i primi volteggi di elicotteri, in pochi istanti ci siamo trovati circondati da una veemente azione portata in contemporanea da numerosi velivoli provenienti da 360°. Almeno 6 AH-129D Mangusta, con il loro poderoso armamento hanno ingaggiato le posizioni dei ribelli posti a difesa avanzata.

Immediatamente, ottenuto il controllo dal cielo, atterravano in diversi punti i vari UH-90, CH-47 e HH-212, scaricando squadre o plotoni con compiti differenti. Con grande rapidità il fabbricato veniva circondato, isolato ed attaccato da diversi lati. Spiccava l’intervento di un gruppo cinofilo, che inseriva un cane per la scoperta esplosivi. In breve vediamo uscire una squadra con il prigioniero, portato con decisione verso un luogo di recupero. Contemporaneamente un’altra squadra si attiva per l’evacuazione di un ferito.

Alcuni elicotteri si portano a ridosso del fabbricato, ormai messo in sicurezza e atterrati riducono la distanza per i soldati in rientro.

Nell’area d’esfiltrazione un CH-47 F simula un’avaria, per cui deve essere sostituito da un analogo mezzo, che dovrà recuperare il capo milizia con il plotone che lo tiene in custodia. I Mangusta nel frattempo continuano a mantenere un efficace controllo dell’area. Proviamo un’esperienza diretta: con un Mangusta sopra di noi, possiamo immaginare che l’ostile che si esponesse all’aperto non potrà avere scampo! Elicottero piccolo, agile e potentemente armato, il “129” è un deterrente formidabile.

In breve ogni squadra o plotone raggiunge l’elicottero predisposto e tutti rientrano con ordine lasciando la zona d’azione, così come erano arrivati. Rimaniamo solo noi media, in un silenzio surreale dopo questo spettacolo di “fuochi d’artificio”.

In questa azione sia il comandante dell’operazione in volo sull’area, sia i piloti degli elicotteri, hanno avuto a disposizione grazie al RAVEN e al programma SAFE-STRIKE, la situazione e la posizione delle forze in campo in tempo reale, oltre che la possibilità di vedere un “ologramma” del terreno per capire le zone maggiormente sicure per atterrare e volare.

Nella pausa tra le due sezioni addestrative, tornati alla Caserma Chelotti, abbiamo visitato il reparto dove si addestra il personale medico e paramedico della Forward Medevac, incaricato di prestare assistenza ed evacuazione medica in teatro operativo. La pratica si effettua con il massimo realismo su manichini robotizzati ed interattivi (SimMan 3G), in grado di simulare le varie patologie e traumi con tanto di versamento di sangue, respiro, funzioni pupilla, gemiti e reazione logica alla somministrazione di medicinali. Un simulacro di cabina di elicottero UH-90, con barella e apparecchiature elettro-medicali di ultima generazione, permette di ricreare le stesse condizioni di disturbo, rumore o carenza di luce, che il personale si troverà ad affrontare sul campo e in volo.

Un veloce ma significativo passaggio in visita al museo dell’AVES, ci ha permesso di scoprire una ricca raccolta di oggetti originali, cimeli, documenti, modelli e testimonianze visive sulla grande storia del volo dell’Esercito.

La seconda attività addestrativa era prevista nell’area della ex polveriera di Tarquinia (VT). Visto il contesto spiccatamente “urban”, per il numero di costruzioni, anche di grandi dimensioni, i Task Group sono stati chiamati ad intervenire in un diverso evento tattico che prevedeva l’estrazione di personale diplomatico da un Consolato italiano sotto attacco di miliziani. Il console assieme ad altri addetti del Corpo Diplomatico e addetti alla sicurezza si stavano difendendo in un settore del consolato.

La rapidità di reazione ed il preciso coordinamento degli assetti impiegati, sono gli elementi discriminanti per la riuscita di questo compito.

Torniamo al Chinook e veniamo trasportati esattamente al centro dell’azione, di fronte alla struttura che simula il Consolato. Anche qui siamo in breve circondati dagli AH-129 che si dispongono intorno all’area infestata dai miliziani assedianti. La presenza dei Mangusta costringe tutti a ripararsi e ad interrompere i tiri contro il Consolato. Un CH-47 si avvicina, pesantemente armato con tre mitragliatrici a canne rotanti, simula un atterraggio ma è solo una manovra per togliere l’attenzione da un’area alle nostre spalle, in cui arrivano a volo radente quattro UH-90 che atterrano simultaneamente per scaricare tre plotoni; protetti da quattro Mangusta alle loro spalle! Un’azione corale e “panoramica” che ricorda a tutti la mitica scena di “Apocalypse Now” con la Cavalcata delle Valchirie.

Da qui è un capolavoro organizzativo: senza soluzione di continuità si susseguono azioni di ogni tipo, come da un’area opposta, dove tre UH-90 sbarcano truppe a terra tramite Fast-Rope; in contemporanea un HH-412 si posiziona su una delle strutture, dove un dipendente del consolato si era trovato isolato e lo recupera tramite operatore con verricello, mentre un HH-212 gli fa “copertura” al fianco. Ora sono i quattro UH-90 che si sollevano in simultanea e si allontanano dal teatro seguendo un CH-47F che ha appena sbarcato un plotone che assalta il consolato da lato. Si allontana dai fabbricati una squadra con un cane anti IED che viene portato in braccio perché ferito. E’ come un compagno e non lo si lascia indietro. L’azione è denominata VETEVAC (Veterinary Evacuation).

Pochi secondi ed un Mangusta simula un atterraggio in emergenza per abbattimento; tocca terra nei pressi di un relitto di blindo Lince e si allontana, lasciando la “simulazione” nella cabina dell’automezzo, che ora diviene un elicottero da cui estrarre il pilota. Arriva così un apposito UH-90 che atterra a pochissima distanza e “scarica” gli operatori della “Trieste” che scardineranno il portellone con uno specifico kit di esfiltrazione per estrarre e mettere in salvo l’occupante.

Intanto sopra di noi ruotano i Mangusta dominando la situazione mentre si allontanano i due elicotteri che hanno recuperato il dipendente isolato. Arriva ora un UH-412 che si staziona fronte a noi e recupera con verricello e barella il manichino simulatore avanzato del pilota abbattuto, mentre quasi allo stesso tempo scende vicino al consolato un CH-47F preposto all’esfiltrazione del personale con il console.

Ecco un’ultima scena che mi rimane impressa come la sequenza di un film, dove il personale del corpo diplomatico corre verso la salvezza, le donne davanti e tutti in fila indiana, mani sulle spalle di quello davanti, protetti intorno dai soldati, sbalzando tra l’erba alta, sbattuti dallo spostamento d’aria del rotore,…poi tutti dentro “il ventre materno” del Chinhook come in una felice sceneggiatura! Si conclude così l’ultima azione di una giornata addestrativa veramente intensa. Torniamo al nostro “vecchio” CH-47C e ci scambiamo commenti entusiasti, perché tutti abbiamo vissuto e testimoniato qualcosa di grande che probabilmente ci richiederà qualche giorno per elaborare.

Grandi capacità operative, ottimo syllabus addestrativo ed uso ammirevole delle più moderne tecnologie.

Accoglienza esemplare,… grazie AVES.

Unità partecipanti alla fase LIVEX (attività operativa sul terreno) dell’esercitazione.

  • Comando Aviazione dell’Esercito;
  • Comando di Sostegno Aviazione dell’Esercito;
  • Comando Brigata Aeromobile “Friuli”;
  • Comando Brigata RISTA/EW;
  • Policlinico militare “Celio”;
  • Centro Militare Veterinario;
  • 1° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Antares”;
  • 2° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Sirio”;
  • 3° Reggimento Elicotteri per Operazioni Speciali “Aldebaran”;
  • 4° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Altair”;
  • 66° Reggimento Fanteria Aeromobile “Trieste”;
  • 5° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Rigel”;
  • 7° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Vega”;
  • 11° Reggimento Trasmissioni;
  • 17° Reggimento Artiglieria Controaerei “Sforzesca”;
  • 186° Reggimento Paracadutisti “Folgore”;
  • 41° reggimento “Cordenons”;
  • 7° reggimento Difesa NBC.

 

La redazione di Sea Air Land desidera ringraziare l’Esercito Italiano, l’AVES, l’ufficio Pubblica Informazione dell’Esercito Italiano e il M.llo Carmela Dell’Aversana per il supporto ricevuto.

 

 

 

About Luigi Sani

Nato a Bologna nel 1959 ,architetto e designer, vive e lavora a Bologna dove è titolare dello "Studio Archires". Segue il settore della fotografia aeronautica dal 1992 e segue anche le forze armate e altre forze statali. E' reporter in Italia per la rivista Emirates "The Source". Opera con le Forze Armate Italiane per l'organizzazione di mostre, eventi storici e culturali. Luigi collabora con "SeairlandShots" dal 2009. Usa materiali NIKON. Ha volato su Alenia G-222, A-109 Nexus, AB-212, AB-412, AB-205, NH-90, CH-47, Mil-17, AS 332, KC-767A, Lockheed Tristar; E' stato imbarcato su Portaerei Garibaldi, Portaerei Cavour, CV-64 USS J.F. Kennedy. Born in Bologna in 1959. Architect and Designer, Lives and works in Bologna: owner of the "Studio Archires". He follows the aeronautical photography sector since 1992 and also follows the Armed Forces and other State Forces. Reporter in Italy for the Emirates magazine "The Source". It operates with the Italian Armed Forces for the organization of exhibitions, historical and cultural events. Luigi collaborates with "SeairlandShots" since 2009. Use NIKON materials. He flew on Alenia G-222, A-109 Nexus, AB-212, AB-412, AB-205, NH-90, CH-47, Mil-17, AS 332, KC-767A, Lockheed Tristar; Embarks on Portaerei Garibaldi, Portaerei Cavour, CV-64 USS J.F. Kennedy.

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