Rimini 8 novembre 2018
Sono ormai trascorsi vent’anni da quando il 7° Reggimento AVES “VEGA” si è riconfigurato sulla base di Rimini e ne sono trascorsi 100 da quando il Serg. Magg. Pilota Giannetto Vassura, eroe della Grande Guerra al quale è dedicato l’aeroporto militare riminese, ha donato la sua giovane vita per la patria il 27 ottobre 1918.
Una splendida giornata di sole ha caratterizzato la cerimonia, presieduta dal Comandante del 7° Rgt. AVES “Vega”, Colonnello Marco Poddi, alla presenza del Comandante della Divisione “Friuli”, Generale di Divisione Carlo Lamanna, il Comandante dell’Aviazione dell’Esercito, Generale di Brigata Paolo Riccò, il Prefetto di Rimini, Dott.ssa Alessandra Camporota, l’ex Capo di Stato Maggiore dell’Esercito (CaSME) Danilo Errico, autorità militari, civili e religiose, le famiglie dei colleghi caduti e i colleghi in quiescenza, oltre alla presenza dei labari di Associazioni d’Arma, di sezioni locali e regionali.
La celebrazione era suddivisa in due diversi momenti molto significativi: una prima parte dedicata al ricordo dell’eroe romagnolo Giannetto Vassura, alla presenza dei reparti schierati in armi, con l’inaugurazione di un sobrio monumento a lui dedicato ed un alzabandiera solenne. Tutto di fronte agli studenti di alcuni istituti scolastici di Riccione e Cotignola, che hanno potuto ascoltare la testimonianza di vita del pilota romagnolo caduto eroicamente negli ultimi giorni della vittoriosa avanzata di Vittorio Veneto.
L’altra importante ricorrenza è stata la consegna ufficiale del vessillo associativo alla sezione “Vega” dell’Associazione Nazionale dell’Esercito, nata dopo 20 anni dalla costituzione del Reggimento, “…grazie alla passione, motivazione ed attaccamento alla specialità e all’istituzione militare, che unisce tutti coloro che hanno fatto una precipua scelta di vita, oggi ed in passato”, come sottolineato dal comandante del “Vega”, Colonnello Marco Poddi nel suo intervento.
Le due concomitanti ricorrenze sono state evidenziate anche con la presentazione di due elicotteri “special color”, che hanno attirato l’attenzione di tutti i presenti in mostra statica: un AH-129 con grafiche celebrative del ventesimo sulla base di Rimini ed un NH-90 che oltre a quella ricorrenza, esponeva l’effige di Giannetto Vassura, nel centenario della morte. Per l’occasione è stata distribuita un’elegante cartella con la litografia dello “speciale” NH-90, realizzata da Giorgio Ciancia.
La giornata ha previsto anche una parte “dinamica”, per enfatizzare l’impegno continuo, in patria ed all’estero del 7° Vega. E’ stato proposto un evento tattico consistente nella liberazione di un ostaggio in ambiente ostile. Erano impegnati due elicotteri AH-129 Mangusta, a scorta di due NH-90 TTH per il trasporto tattico di due squadre aeromobili del 66° Reggimento “Trieste” di Forlì. La simulazione ha visto i Mangusta prendere il controllo dell’area, per consentire lo sbarco in sicurezza delle squadre aeromobili mediante Fast-Rope; con un’azione veloce e determinata il caseggiato con le forze ostili veniva preso e l’ostaggio liberato. Qui l’azione si divideva in due distinte situazioni, poiché un fante è stato ferito e ne viene coordinato il recupero tramite verricello. La seconda squadra veniva raccolta quasi contemporaneamente dall’altro NH-90, tutti a protezione del prezioso ostaggio che poteva così essere felicemente esfiltrato.
Giannetto Vassura
Nacque a Cotignola (Ravenna) il 26 febbraio 1894. Ultimo di cinque fratelli cresciuti in una famiglia di saldissima fede mazziniana e patriottica – reduce delle guerre risorgimentali del ’48 e del ’49 il nonno, garibaldino il padre e volontario delle campagne d’Africa il fratello maggiore – Giannetto Vassura, durante la Grande guerra, divenne pilota da bombardamento nelle squadriglie Caproni. Il comando dell’XI Gruppo da bombardamento aveva pianificato per la mattina del 27 ottobre 1918 un’azione di bombardamento su depositi di munizioni austriaci nei pressi di Vittorio Veneto. Il sergente Vassura però, rientrante da una licenza, non avrebbe dovuto prendere servizio; pregò ed insistette fino ad ottenere di partire assieme al tenente Mario Tarli e ai due mitraglieri Zamboni e Fantucci. Completarono la missione, permanendo sulla zona del bombardamento per registrare i danni. Isolati dalla massa dei Caproni nel ritorno, furono bersaglio di tutta la contraerea, finché colpiti e con un’ala spezzata precipitarono al suolo perdendo tragicamente la vita. Vassura aveva ventiquattro anni. Decorato della medaglia d’argento al valor militare nel 1919, negli anni ’30 del novecento gli venne intitolato l’aeroporto militare di Rimini.