I Cantieri Navali di Castellammare di Stabia sono uno di quei rari luoghi nei quali diventa possibile la trasformazione delle idee in progetti, e poi in realtà. Per secoli, qui è felicemente avvenuto l’incontro tra le molte e diverse abilità necessarie a ideare e costruire navi. In questi Cantieri si sono date le ali alla curiosità di esplorare i mari più profondi, alla necessità di affrontare con la massima possibile sicurezza le burrasche, alla volontà di trasmettere conoscenza e amore per il mare. Qui è stato costruito il batiscafo Trieste, che nel 1960 ha consentito alla fantasia di un uomo di scienza di vivere il suo sogno nella realtà, raggiungendo il fondo del mare più profondo: nel Trieste si erano realizzati i remi necessari al dantesco “folle volo”, alla ricerca della conoscenza. Cento anni prima, il Monarca, nato sugli stessi scali, in pieno Atlantico dimostrò che sapienza costruttiva e purezza di disegno erano la chiave per superare ogni insidia oceanica. In queste acque, con l’esperienza affinata dalla costruzione di quel veliero, nel 1931 è stata realizzata l’Amerigo Vespucci, la più bella nave scuola esistente, su cui ancora oggi si formano gli uomini di mare, che portano nel mondo l’immagine giusta dell’Italia.
Oggi, nei Cantieri Navali di Castellammare di Stabia, con queste superbe storie alle spalle, e con l’ambizione di vivere il futuro, una nuova unità è entrata in mare. E’ la più innovativa e ambiziosa della nostra Marina Militare e porta ancora una volta un nome ricco di significato; TRIESTE
La nave erroneamente citata dalla stampa come “superportaerei” è una unità anfibia multiruolo definita LHD ( Landing Helicopter Dock), una nave atta a condurre assalti anfibi, multiruolo e polifunzionale. Voluta dalla Marina Italiana, rientra nella Legge Navale del 2015 per la tutela della capacità marittima della Difesa. Alla presenza del Presidente della Repubblica e delle più alta cariche dello Stato. Militari e civili.
L’unità è stata impostata in cantiere con il taglio della prima lamiera il 12 luglio 2017 e nel 2018, il 20 febbraio è stata impostata la chiglia, dando il via alla vera e propria costruzione della nave . Varata il 25 maggio 2019, verrà consegnata alla Marina a giugno del 2022.
Il progetto è estremamente innovativo, ispirandosi allo stile “ doppia isola” , quella di prua per la navigazione quella di poppa per il controllo e la gestione delle attività di volo. Questo assetto ha la triplice funzione di assicurare un maggior raggio visivo, un maggiore spazio sul ponte di volo e più fluida gestione delle attività.
Il dislocamento della nave a pieno carico raggiunge le 33000 tonnellate, il suo ponte di volo è di 214 metri con 9 punti per aerei , è larga 47 m e alta 27,7 m.. La movimentazione degli aerei e di altri mezzi, è assicurata da due elevatori , con portata di 42 tonnellate. E’ dotata di un bacino di sbarco allagabile di 55 x 15 metri, posto al disotto dell’hangar che consentirà di utilizzare mezzi anfibi di tipo LCM, RHIB, Hovercraft, ed L-CAT. Sotto il ponte di volo sono presenti altri due ponti, di cui una aviorimessa con una superficie di 2300 mq e 530 metri lineari di corsie per parcheggi di mezzi ed un ’altro ponte con una superficie di 700 mq con 230 m lineari di corsie.
La propulsione è di tipo “Combined Diesel Electric or Gas” che utilizza propulsione elettrica per le basse velocità, in linea con la “policy” Green Fleet” della nostra Marina Militare. La sua velocità è di 25 nodi ed un’ autonomia di 7000 miglia navigando a 16 nodi. Il suo equipaggio è di 469 tra marinai ed ufficiali ,più 604 per forze di sbarco.
Le caratteristiche costruttive e di armamento consentiranno a nave Trieste di sostenere, in aree di crisi, il trasporto strategico di un elevato numero di personale Da non sottovalutare la capacità della nave di assolvere le funzioni di comando e controllo nell’ambito di emergenze in mare, evacuazione di connazionali e assistenza alle popolazioni colpite da calamità naturali. A bordo è presente un ospedale completamente attrezzato con camere chirurgiche, gabinetti di radiologia, analisi e odontoiatrici e 27 posti letti per ricoverati gravi. Ulteriori ricoveri sono possibili con appositi moduli container.
L’armamento ha sistemi d’arma di ultima generazione, in particolare:
3 cannoni multiruolo , 2 a prua e 1 a poppa , OtoBreda 76/62, del tipo Super Rapido MF Davide con munizionamento guidato e predisposti per il nuovo munizionamento “Vulcano”.
3 torrette mitragliere a controllo remoto OTO Melara da 25/80mm
2 lanciarazzi OTO Melara ODLS-20 per il lancio di ingannatori subacquei ed aerei-
Predisposizione per 2 lanciatori verticali da 8 celle ( 16 missili Aster 15/20), posti uno a poppa ed uno a prua.
Molto avanzate sono le sue capacità elettroniche con radar di approccio ad alta risoluzione , 3D capaci di seguire contemporaneamente 300 tracce, 12 bersagli ad oltre 200 Km. E’ presente un radar Kronos Power Shield di sorveglianza in un orizzonte di 1500-2000 k di distanza..
Sistemi IFF, TACAN QAN-553/N per avvicinamenti di precisione, Sistema EWS ZEUS, con componenti elettronici per intercettazioni di emissioni radar e di comunicazioni radio, efficaci sia in alto mare che in zone costiere. Completa la sezione sensoristica un sistema SADOC4 per la direzione delle operazioni di Combattimento.
Il ponte di volo, di circa 7400 mq permette l’operatività di 14/20 aeromobili tra elicotteri e velivoli Harrier e/o F35B
Madrina del varo è stata la figlia del Presidente della Repubblica, Laura : molto emozionata (come tutti i presenti) nel momento del varo: da qualche parte della nave ci sarà una targa con il suo nome che seguirà tutte le vicende che l’unità dovrà affrontare. Discendendo lo scalo, l’unità, entrando in mare, è stata avvolta da una densa coltre di vapore e spruzzi d’acqua, quasi come se le anime di tutte le navi discese in mare da quel luogo, dal 1786, le aleggiassero attorno con la volontà di avvolgerla a protezione.
Auguri TRIESTE: cieli tersi e mari calmi!