OPERAZIONE “STRADE SICURE” RAGGRUPPAMENTO LAZIO ABRUZZO A GUIDA BRIGATA “SASSARI”

Testo Marco Meschino

Foto Marco Meschino ed E.I.

Giugno 2019

Sul territorio nazionale, sin dall’agosto 2008, in 53 città i militari dell’Esercito Italiano, congiuntamente agli operatori delle Forze dell’ordine sono impiegati nell’Operazione Strade Sicure, per il pattugliamento delle principali aree metropolitane. In base alla programmazione dello Stato Maggiore Esercito dal 15 gennaio 2019, la Brigata “Sassari”, comandata dal Generale di Brigata Andrea Di Stasio, ha avuto la responsabilità dell’Operazione Strade Sicure per il Raggruppamento Lazio Abruzzo con la relativa dislocazione del Comando presso la Caserma Antonio Gandin posta all’interno del comprensorio del Forte Pietralata di Roma.

La missione affidata alla Brigata “Sassari”, con circa 2000 effettivi assegnati,  può definirsi la stessa alle precedenti con un piano d’operazione che prevede l’implementazione di misure urgenti in materia di pubblica sicurezza in determinate aree della Capitale e del territorio di competenza dove gli operatori della Brigata vengono impiegati per specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione e di contrasto alla criminalità e al terrorismo, per fornire un contributo alla difesa dei cittadini attraverso servizi di vigilanza a siti ed obiettivi sensibili nonché in attività di perlustrazione e pattuglia in concorso alle forze di polizia. Insomma i militari della “Sassari”, che durante l’operazione rivestono lo status di agente di pubblica sicurezza (per il quale hanno seguito uno specifico addestramento di preparazione all’attività), garantiscono, senza soluzione di continuità, la sicurezza di 161 siti sensibili, presenti in maggioranza nella Capitale.

Ambasciate, luoghi di culto, centri d’accoglienza, stazioni ferroviarie e della metropolitana, luoghi turistici e di aggregazione della città di Roma sono sorvegliati dall’occhio vigile dei “Diavoli Rossi”. Ma le novità più importanti dell’operazione, in linea con la policy dello Stato Maggiore dell’Esercito, sono essenzialmente due: un costante aumento dell’attività dinamiche – che meglio si adattano alle peculiari capacità e all’addestramento delle unità operative e del personale dell’Esercito – e l’impiego della riserva dell’Esercito nell’area del campo nomadi di Via Salviati zona Roma Est. La presenza dell’Esercito nell’area di Via Salviati, deciso dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha visto l’impiego di una vera e propria task force flessibile e prontamente disponibile, con una capacità di intervento in supporto delle forze dell’ordine tale da garantire una degna risposta immediata e specifiche ed eccezionali esigenze emergenziali di prevenzione della criminalità. In questo ambito i soldati del Raggruppamento Lazio Abruzzo a guida Brigata “Sassari” hanno operato attivamente per prevenire rischi ambientali che avrebbero potuto minare la salute dei cittadini. L’azione degli operatori della “Sassari” è stata incentrata sul contrasto al grave e pericoloso fenomeno dei roghi tossici, conseguenza del traffico e dello smaltimento illecito dei rifiuti ormai piaga che attanagliava la periferia est della Capitale. L’attività operativa effettuata a supporto della Polizia Locale attraverso pattugliamento congiunto e dinamico, per garantire finalmente la sicurezza dei residenti in termini di controllo e di sorveglianza dell’area.

Questa peculiare attività ha dato effettiva dimostrazione operativa che l’operato dei soldati della “Sassari” ha portato un immediato miglioramento della qualità di vita alla cittadinanza del quartiere di Tor Sapienza sia sul piano sanitario che della sicurezza e rispetto della legge; il formidabile quanto risolutivo operato ha conquistato ufficialmente l’apprezzamento della Sindaca di Roma che ha espresso pubblicamente all’Esercito Italiano e alla Brigata “Sassari” il ringraziamento della cittadinanza capitolina per il risolutivo intervento a soluzione del pluriennale problema nel quartiere romano. Il successo sul campo dell’intervento nella periferia Est è frutto di un serrato quanto necessario coordinamento interistituzionale. Attraverso un’intensa attività di pianificazione e di analisi di tutti gli aspetti anche quelli non strettamente operativi. Si parla di aspetti sociali, dell’impatto di ogni singola azione sul campo effettuabile dal personale militare sul territorio. La perfetta integrazione con tutti gli organi istituzionali. Insomma una vera e propria dimostrazione reale di come l’Esercito Italiano e la Brigata “Sassari”, in particolare, sia stata capace di gestire una delicatissima emergenza di ordine pubblico nel territorio di Roma.

Essendo quasi arrivati al passaggio di responsabilità del Raggruppamento Lazio-Abruzzo alla Brigata “Julia” il relativo bilancio vede la Brigata “Sassari” raggiungere dei risultati operativi di assoluto rilievo tra quali il sequestro di droga, l’effettuazione di numerosi fermi, l’identificazione di persone, il controllo di veicoli, il sequestro di armi ed autovetture. In particolare, solo durante il suddetto impiego nell’area del campo nomadi di via Salviati nelle prime due settimane sono state condotte 280 pattuglie diurne e notturne, 457 persone fermate ed identificate, 128 veicoli controllati, un arresto effettuato dalla Polizia Locale in quanto irregolare sul territorio nazionale, la bonifica urgente dell’area conclusa senza alcuna minaccia nei confronti degli operatori della società raccolta rifiuti comunale, ma soprattutto nessun rogo tossico appiccato nell’area di responsabilità.

Nella quotidiana attività operativa sulle strade della Capitale i militari del Raggruppamento Lazio Abruzzo sono divenuti un vero punto di riferimento per i cittadini romani e per i numerosi turisti in visita anche nelle problematiche essenziali quali malori, incidenti stradali o accidentali grazie soprattutto alle nozioni di primo soccorso in possesso dei militari. Insomma, da cittadino romano, posso affermare che Strade Sicure è risultata una missione efficace e condivisa, dove la Brigata “Sassari” ha dato ennesima prova del generoso impegno e non comune senso del dovere confermando la propria eccellenza.

Nell’esaminare l’attività svolta in ambito dell’operazione “Strade sicure” 2019 a Roma si possono benissimo verificare delle similitudini con le precedenti operazioni in cui la Brigata “Sassari” è stata protagonista a partire dal 1992 con l’operazione Forza Paris in Sardegna, nel 2016 in Libano; innanzitutto il contesto urbano densamente popolato con la presenza di molti attori civili a cui dar seguito operando con un approccio olistico necessario per il successo dell’operazione. Ma d’altronde l’Esercito ha ormai acquisito una poliedrica capacità operativa  permettendo l’impiego di proprie unità operative sul territorio nazionale a favore della collettività applicando quanto appreso nelle numerose esperienze operative all’estero da ormai quasi quarant’anni.

La gloriosa Brigata “Sassari” è considerata uno dei principali strumenti operativi impiegati nelle operazioni di risposta di crisi per via dell’elevato livello operativo che è in grado di esprimere. In tale ottica, la Brigata “Sassari” è già proiettata a riprendere, al suo rientro in Sardegna, in una nuova fase di approntamento per addestrarsi all’impiego fuori area, contribuire al sistema di difesa collettiva in ambito europeo e NATO. Tuttavia, non si esclude un possibile della Brigata “Sassari” in operazioni “fuori area” alla fine del primo trimestre del prossimo anno.

Un ringraziamento allo S.M.E. per l’opportunità concessa. Un ringraziamento al Generale di Brigata Andrea Di Stasio comandante del Raggruppamento Lazio Abruzzo a guida Brigata “Sassari” per la proficua giornata in visita per le strade di Roma per documentare l’impegno quotidiano dei “Sassarini”.

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