Foto Carlo Tripodi e Marina Militare
Quando leggerete queste note si sarà da poco conclusa una delle attività, forse la meno conosciuta al grande pubblico, svolta dalla nostra Marina Militare insieme alla “Fondazione Tender to Nave Italia”, ma con compiti non militari. L’attività è rivolta a giovani con varie manifestazioni di disabilità, ai quali viene offerta l’opportunità di imbarcarsi su un veliero, e vivere nuove, positive esperienze e avere la possibilità di esprimere inattese energie.
La consapevolezza sul proprio valore di persone viene infatti esaltata dalle attività di bordo, contribuendo in tal modo al superamento di pregiudizi sulla esclusione sociale e sulla disabilità, scoprendo così potenzialità sconosciute.
Durante una sosta ad Olbia abbiamo avuto l’occasione di visitare la nave poco prima che lasciasse gli ormeggi: un veliero armato a “brigantino” e condotto da un equipaggio della Marina Militare, di 21 persone.
Nave Italia è stata costruita nel 1993 nei cantieri “Wisla” di Danzica: è lunga 63 metri, larga 9,20 m, con un pescaggio di 3,80 metri e un dislocamento di 480 tonnellate. L’albero maestro è alto 44,6 m, con una superficie velica totale di 1200 metri quadrati: tra quelli oggi in navigazione, è il brigantino più grande del mondo. Alberi e pennoni, come lo scafo, sono in acciaio, mentre il ponte, il boma e il picco nave sono in legno. Ovviamente sono presenti a bordo un gommone a chiglia rigida, salvagente, boe luminose e zattere di salvataggio.
Dal 2007 Nave Italia ha imbarcato quasi 5000 “passeggeri speciali” e circa 1500 operatori e volontari, realizzando 300 progetti che hanno fornito ai beneficiari percorsi formativi e riabilitativi veramente unici. Quest’anno il Comitato Scientifico della Fondazione ha selezionato 22 progetti, permettendo di realizzarli nelle tre fasi previste dalla metodologia: prima, durante e dopo l’imbarco.
La vita di mare, vivendo l’avventura come apprendimento, è l’ambiente ideale perché ciascuno possa dare il meglio di sé, utilizzando la diretta esperienza, le regole condivise, riconoscendo i propri limiti e la forza del lavoro di gruppo, migliorando così le capacità necessarie ad affrontare la vita. Emozionante è vedere gli allievi cimentarsi con l’esecuzione di nodi o alle prese della terminologia marinara.
Riconoscere gli alberi e denominarli correttamente ( maestro, trinchetto, bompresso…) e trovarsi alle prese con i nomi di ben 14 tipi di vele e con fiocchi, stralli, rande, parrocchetti, velaccini… e apprendere, come queste siano “inferite” (legate) ai pennoni, per non parlare degli “imbrogli”, alcune delle speciali cime presenti a bordo (non esistono funi a bordo di una nave,,,), porta i ragazzi a confrontarsi con un mondo molto lontano da quello a loro consueto .
La Fondazione Tender to Nave Italia è una ONLUS costituita tra Marina Militare Italiana e Yacht Club Italiano, sostenuta ACRI, Fincantieri, Rolex, Sial ed Uni Credit, e numerosi altri partner sostenitori e donatori privati. Si può contribuire donando il 5 x1000 versato sul CP 95108080103, oppure sul C/C postale 78358553
Gli imbarchi quest’anno sono avvenuti a Livorno, La Spezia, Portoferraio, Genova, Imperia, Olbia, Cagliari, Civitavecchia, Napoli, Salerno e Gaeta. Gli allievi erano provenienti da Roma, Cremona, Milano, Borgoticino, Aosta, La Spezia, Padova, Praga, Sassari, Salerno, Sesto S. Giovanni, Seregno, San Vito al Tagliamento.
Mari Calmi e Vento in poppa a Nave Italia, simbolo di una convivenza possibile, una scuola di vita che promuove sviluppo ed integrazione, senza esclusione alcuna.
Il brutto anatroccolo deriso dai suoi compagni alla fine si rivelò un cigno e Nave Italia ha come polena proprio un cigno!