Foto di Luigi Sani ed E.I.
UOMINI E DONNE DELLE TRUPPE ALPINE IN ADDESTRAMENTO INTERFORZE NELLO SCENARIO DELLE DOLOMITI AMPEZZANE
Si è conclusa IL 22 SETTEMBRE 2021, nel suggestivo comprensorio delle Dolomiti ampezzane, l’esercitazione delle Truppe Alpine dell’Esercito “Vertigo – Cinque torri 2021”.
Protagonisti le donne e gli uomini del 7° Reggimento Alpini, con il contributo di assetti delle Brigate “Julia” e “Taurinense “ e del Centro Addestramento Alpino.
All’esercitazione, cui hanno assistito il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino, e il Comandante delle Truppe Alpine, Generale di Corpo d’Armata Claudio Berto, hanno preso parte anche personale e mezzi dell’Aeronautica Militare, dell’Aviazione dell’Esercito, della Guardia di Finanza, del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), del Corpo Militare della Croce Rossa italiana unitamente a personale dell’Esercito Statunitense, appartenente alla 173° Brigata Paracadutisti.
L’esercitazione “Vertigo 2021” raccoglie i frutti di un intenso programma di corsi di roccia e di addestramento, che ha permesso di valutare e testare le più moderne tecniche e tattiche alpinistiche, oltre a consolidare la capacità di gestione delle diverse situazioni di soccorso nello scenario “verticale”, in forma individuale o collettiva.
Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, nel complimentarsi con il personale addestrato, ha sottolineato che la Forza Armata “dispone di unità specializzate, in grado di eccellere nelle rispettive nicchie di impiego”.
“Solo rendendo ogni componente sempre più consapevole interprete del proprio ruolo nella dimensione terrestre”, ha aggiunto, “il nostro Esercito sarà sempre competitivo e pronto ad affrontare tutte le sfide che si prospettano all’orizzonte”.
“Per tali ragioni, il focus del quotidiano operare di ogni soldato non può che essere il continuo addestramento, finalizzato ad affrontare con successo tutte le missioni istituzionali affidate all’Esercito”. “La Vertigo 2021 ha dimostrato, ancora una volta, come il connubio tra duro addestramento, elevata caratura morale e rispetto delle tradizioni, della disciplina e della forma, renda le penne nere unità affidabili e polivalenti e di sostanza”, ha concluso il Gen. Serino.
Le tre fasi della “Vertigo 2021” hanno consentito alle Truppe Alpine di testare le capacità tecnico tattiche alpinistiche individuali e collettive, e di consolidare la preparazione delle attività di soccorso in parete da parte delle squadre soccorso alpino militare, in sinergia con il CNSAS e gli aeromobili della Forza Armata.
CAPACITA’ DI COORDINAMENTO e SOCCORSO
Nella prima fase i migliori alpinisti militari si sono cimentati nell’arrampicata sulle pareti delle Cima Nord e Sud della Torre Gande, della Torre Lusy, del Barancio, della Quarta alta e bassa, e sulla Torre Inglese con passaggi anche del 10º grado.
Sulle stesse pareti, gli uomini e donne delle Truppe Alpine, del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e CNSAS hanno consolidato le loro capacità di intervento integrato per lo sgombero di feriti con diverse tecniche, tra cui palo pescante, a imbrago in calata, con barella in calata, salita con contrappeso e anche attraverso l’impiego di elicotteri muniti di verricello.
“VERTICAL ASSAULT” e capacità operativa
La seconda fase è stata preparata con un percorso tra le torri, in cui i media sono stati letteralmente sollecitati, spostandosi sul sentiero tra rocce anfratti e grotte, verso il lato Ovest delle 5 Torri, incontrando situazioni tecniche e dinamiche su tutte le pareti di roccia circostanti, in continua successione di episodi e posizioni a 360°. Gruppi di alpini hanno dimostrato possibilità e tecniche di movimento in punti apparentemente inaccessibili, con attraversamenti aerei tramite teleferiche, appostamenti e calate a testa in giù in passaggi occulti, discese rapide con armi individuali in corda doppia o all’australiana, presidio di cime e trasporto di materiali in cordata. Erano presenti anche alpini in rievocazione storica con divisa e attrezzatura da roccia tipica della Grande Guerra, collocati in piccole ambientazioni che evocavano fortemente la simbiosi di questi soldati con la montagna.
“MOUNTAIN WARFARE”
La terza fase della “Vertigo 2021”, come nello scenario dinamico di un “teatro itinerante” ci ha portati sul fronte Ovest delle Cinque Torri, che affaccia l’anfiteatro dolomitico dalle cime dell’Averau, Sasso di Stria, Piccolo e Grande Lagazuoi, il gruppo di Fanes e la Tofana di Rozes.
Questa sezione tattica ha visto l’impiego di un plotone del 7° Reggimento alpini, una sezione del 3°Reggimento artiglieria terrestre da montagna, un team del 2° Genio guastatori alpini, supportati da elicotteri del 4° Reggimento “Altair” e del 5° Reggimento “Rigel” e velivoli del 51° Stormo dell’Aeronautica Militare (AMX ed Eurofighter Typhoon), guidati da un Joint Terminal Attack Controller (JTAC) del 3° Reggimento artiglieria terrestre (da montagna) della “Julia”.
E’ stata una spettacolare azione articolata in fasi di esplorazione (Find), di fissaggio (Fix) e aggiramento verticale di una posizione avversaria. Agendo simultaneamente in un contesto ambientale morfologicamente proibitivo, gli Alpini hanno dato dimostrazione delle loro eccellenti capacità operative, completando la neutralizzazione definitiva delle unità avversarie (Strike), con il consolidamento delle posizioni acquisite.
Questa fase fortemente dinamica ha richiesto un supporto aereo, fornito dall’Aeronautica Militare con un AMX diretto contro le postazioni avversarie; all’intensificarsi della reazione a fuoco di queste, è stato richiesto l’intervento di cannoneggiamento da parte di una coppia di Typhoon indirizzati dal (JTAC) della Julia. L’azione ha proseguito con il supporto a fuoco da parte di due A-129D Mangusta del 5° Rigel ed il fuoco di soppressione da parte di obici da 105/14 portati da cingolati Bandvagn 206 e mortai pesanti eli-sbarcati con UH-90A.
L’atto finale ha visto l’aggiramento verticale delle postazioni avversarie da multiple posizioni, con preparazione e spostamento di armi ed equipaggiamenti e con differenti sistemi di manovra d’avvicinamento, fino all’ingaggio conclusivo e la presa delle posizioni ostili.
La “Vertigo 2021” è stata l’ennesima riprova di come la montagna rappresenti il luogo di elezione per conseguire i risultati più ambiziosi nell’addestramento fisico, psicologico e di amalgama delle unità militari. “Soldati come questi”, ha sottolineato il Gen. Berto al termine dell’esercitazione “possiedono qualità e competenze che li rendono unici. Si tratta di uomini e donne capaci di operare negli ambienti più ostili non soltanto in montagna e, come tali, rappresentano una risorsa preziosa della quale l’Esercito e gli Italiani devono esserne fieri”.