Esercitazione internazionale di Ricerca e Soccorso Aereo “Grifone 2022” a Piacenza

Testo e foto di Luigi Sani

Dal 13 al 17 giugno 2022, nell’area montuosa appenninica a Sud-Ovest della città di Piacenza, si è svolta l’edizione 2022 dell’esercitazione multinazionale ed interagenzia di Ricerca e Soccorso Aereo “Grifone”, pianificata e condotta annualmente dall’Aeronautica Militare attraverso il Rescue Coordination Centre (RCC) del Comando Operazioni Aerospaziali (COA) nell’ambito dell’accordo internazionale SAR.MED.OCC. (SAR Mediterraneo Occidentale), con il supporto del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS).

Svoltasi quest’anno presso il Distaccamento Aeroportuale AM di San Giorgio Piacentino, già aeroporto militare di Piacenza San Damiano, sede del 50° Stormo, è una attività pianificata e condotta annualmente alternata in località differenti lungo il territorio nazionale.
Il Distaccamento Aeroportuale ha avuto la funzione sia da Deployed Operating Base (DOB), ovvero da Base di rischieramento, che da Posto Base Avanzato (PBA), nel quale è stato allestito un vero e proprio eliporto campale, centro delle attività addestrative da dove sono decollati i velivoli coinvolti e dal quale hanno operato le squadre di soccorso.
La struttura ha quindi accolto il personale e i mezzi aerei di Esercito Italiano, Marina Militare, Aeronautica Militare, Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco, affiancati anche da equipaggi e mezzi dell’Ejército del Aire (Aeronautica Militare spagnola).

Scopo principale di “Grifone  2022” è quello di consolidare le già sviluppate sinergie  tra l’Aeronautica Militare e le altre Forze Armate, Corpi dello Stato e altri dicasteri pubblici per migliorare  costantemente tecniche e procedure nel campo della Ricerca e Soccorso Aereo, al fine di salvare vite umane. Il carattere internazionale dell’Esercitazione è ulteriormente avvalorato dalla partecipazione di delegazioni di Osservatori provenienti da diversi Paesi, come Francia, Spagna, Svizzera e Austria, che vengono invitati alternativamente nel corso degli anni.

L’attività operativa è stata strutturata secondo una pianificazione dinamica che ha visto il succedersi di diverse “injections” assolutamente realistiche, con simulazione di operazioni di soccorso a persone singole o gruppi in difficoltà, infortunati e dispersi in montagna o ambiente impervio. Tra le varie situazioni, anche la simulazione di un incidente aereo ed una sezione esercitativa svolta in ambiente notturno, con movimenti a terra o in volo in un’estesa area tra le vallate appenniniche a sud di Piacenza.

Per una triste concomitanza, il periodo esercitativo ha visto nelle stesse giornate l’episodio dell’incidente aereo all’elicottero civile disperso il 9 giugno, decollato dall’aeroporto di Capannori Tassignano (Lucca) e diretto nel Trevigiano. Gli stessi assetti che caratterizzano l’esercitazione “Grifone”, si sono immediatamente attivati per le operazioni di ricerca e soccorso, coordinati dall’Aeronautica Militare e dalla Prefettura di Modena e con la partecipazione di mezzi aerei e/o terrestri della stessa Aeronautica Militare, dei Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia, Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico; forze che hanno infine identificato, integrandosi con volontari a terra, il punto d’impatto avvenuto sul Monte Cusna, putroppo senza lasciare superstiti.

Le squadre di soccorso terrestri di “Grifone 2022” sono state fornite in gran parte dal Soccorso Alpino e Speleologico – Servizio Regionale Emilia Romagna (SAER), che ha gestito la pianificazione degli scenari di intervento sul territorio, coordinandosi con gli addetti dell’Aeronautica militare per gestire in massima sinergia gli spostamenti delle forze impegnate nelle operazioni di ricerca e soccorso sul terreno.

A contorno di tutto questo sistema organizzato, ma non meno importante, era presente un “villaggio di primo soccorso”, gestito da personale sanitario di varie estrazioni, tra cui Croce Rossa Militare, sanitari del Soccorso Alpino e Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana.

Durante l’esercitazione “Grifone” sono previste quelle possibilità di familiarizzazione con il mezzo aereo (in questo caso gli elicotteri), da parte del personale che opera nel soccorso, impossibili in altri ambiti di formazione professionale o volontaristica. Ampio spazio è previsto per briefing presso i diversi tipi di elicottero, per la conoscenza delle specifiche situazioni di alloggiamento, ma soprattutto sulle procedure di sicurezza per l’avvicinamento, la comunicazione col personale di volo, l’imbarco e lo sbarco di persone e materiali.

Alla “Grifone” anno dopo anno vengono sperimentate tecniche, attrezzature e assetti di nuova concezione. La presenza infatti di assetti diversificati dalle diverse amministrazioni dello Stato, consente l’approccio, la familiarizzazione e la condivisione ai fini del soccorso, di sistemi e tecnologie allo stato dell’arte. Così è il caso del Servizio Aereo della Guardia di Finanza che ha inviato un elicottero UH-169A della Sezione Aerea di Rimini dotato di un sistema IMSI-IMEI Catcher, capace di intercettare i segnali dei telefoni cellulari e satellitari con la precisione di pochi metri, utilizzato sia per indagini di Polizia Giudiziaria, sia per attività di ricerca e soccorso.

Anche l’Aeronautica Militare portava un sistema di recente acquisizione per l’intercettazione dei segnali telefonici: implementato sugli elicotteri HH-139, l’ARTEMIS Airborne System consente di localizzare accuratamente i telefoni cellulari utilizzando solo due piccole antenne e in modalità automatica attiva un duplice metodo di ricerca, basato su segnale GPS e su un “Cellular Protocol”, minimizzando il carico di lavoro dell’operatore di bordo. La ricerca di una persona scomparsa, può sfruttare la risorsa del telefono cellulare personale, sia nel caso fosse collegato che scollegato al servizio. Il sistema ARTEMIS può operare contemporaneamente con l’apparato FLIR dell’elicottero, fornendo le coordinate del punto rilevato per puntare la telecamera con precisione.

GLI ASSETTI AEREI

Sono stati quattordici gli assetti aerei impegnati nel complesso scenario esercitativo: per l’Aeronautica Militare erano presenti 1 HH-139 del 15° Stormo, 2 TH-500 del 72° Stormo,  1 SIAI-208 della Squadriglia Collegamenti di Milano Linate; per  l’Esercito Italiano “AvEs” 1 UH-205 del 4° Reggimento “Altair” di Bolzano; per la Marina Militare 1 EH-101 della Stazione Elicotteri di Sarzana (SP); per i Carabinieri 1 AW-139 del 4° Nucleo Elicotteri di Pisa; per la Polizia di Stato 1 AB-212 del 3° Reparto Volo di Bologna; per la Guardia di Finanza 1 UH-169A della Sezione Aerea di Rimini e 1 PH-139D del Centro Aviazione di Pratica di Mare (RM); per i Vigili del Fuoco  1 AW-139 del Reparto Volo di Bologna. Infine, l’Ejército del Aire presente con 1 velivolo CN-235 VIGMA D-4 e 1 elicottero NH-90 “Lobo” dell’Ala 48.

MISSIONE DI RICERCA E SOCCORSO

Ho potuto partecipare direttamente ad una delle missioni SAR nel pomeriggio del 14 giugno. L’imbarco è stato sul “piccolo” TH-500 (72-16 di Frosinone), col ruolo di assistenza e supporto al compito di ricerca, in una task assegnata nei briefing della mattinata all’HH-139 del 15° Stormo.

Il teatro operativo in cui è stato indirizzato l’HH-139B era una zona collinare con alcuni rilievi rocciosi ed impervi nelle vicinanze di Bobbio; in particolare molte rotazioni delle macchine sono state effettuate intorno al rilievo roccioso di Pietra Parcellara ed il vicino santuario.

Durante la missione il 139 poteva ricevere comunicazioni con assegnazione di task aggiuntivi a sorpresa, in relazione all’evoluzione della missione in corso o ad eventuali imprevisti dovuti al successo o insuccesso di altre missioni in corso, per rendere più realistiche le razioni degli equipaggi alle situazioni che si potranno incontrare nella realtà.

L’elicottero impegnato in missione trasportava tre addetti del Soccorso Alpino Speleologico, una barella e materiale vario di prima emergenza. Raggiunta la zona dove era richiesto l’intervento di soccorso, l’HH-139 è atterrato in uno spazio idoneo. Coordinati dall’Operatore di Bordo (OB), i tre soccorritori sono sbarcati con barella e materiale necessario, distanziati dal raggio d’azione delle pale e messi in sicurezza. Nel frattempo è arrivata la richiesta di recupero di altri soccorritori impegnati in una differente ma contemporanea missione di ricerca. Seguiamo con i piloti del 72° Stormo lo spostamento di settore dell’HH-139, finchè non giunge alle coordinate ricevute. Sul posto prefissato non si vede il team a terra del Soccorso Alpino, perciò l’equipaggio inizia la scansione del terreno con l’apparato FLIR. La zona è boscosa e non permette l’individuazione sul monitor delle persone a terra. Il nostro volo, che circuita a quota maggiore, non permette di percepire la tensione dell’equipaggio di ricerca, sul mezzo in volo sotto di noi. Dopo vari tentativi senza esito, l’operatore agli strumenti passa alla modalità “infrarosso”, riuscendo così a visualizzare i soccorritori a terra. Sorvoliamo allora l’elicottero che guadagna un pianoro adatto all’atterraggio (con carrelli a ruote) ed assistiamo posizionati in hovering al recupero del gruppo di soccorso, con la conclusione positiva della missione.

Si ringrazia per il prezioso supporto Francesco Rocco Tulliani, Addetto Stampa Esercitazione “Grifone 2022” – COMANDO OPERAZIONI AEROSPAZIALI e un sentito ringraziamento ai piloti istruttori del 72° Stormo

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