Foto MM e autori
Siamo saliti a bordo della nostra Fregata in occasione di una sosta a Napoli durante l’Esercitazione Mare Aperto 2025
Una fregata all’avanguardia
La Carabiniere È una fregata della classe FREMM – acronimo di Fregata Europea Multi-Missione progettata per fare praticamente tutto: difendere, attaccare, pattugliare, proteggere. È lunga circa 144 metri, pesa oltre 6.700 tonnellate e può raggiungere i 27 nodi di velocità, ovvero quasi 50 km/h. A bordo ci sono circa 145 militari, ognuno con un ruolo preciso: dalla plancia di comando al ponte di volo, dalla sala operativa al centro medico. Ma ciò che rende davvero speciale la Carabiniere è la sua anima “invisibile”: i sensori, i radar, i sonar, i sistemi elettronici. Tutto è pensato per scoprire un pericolo che sia in cielo, in mare o sotto la superficie prima che diventi una minaccia. E reagire in tempo.
Il cuore tecnologico della Carabiniere è il sistema di combattimento CMS (Combat Management System), che integra in tempo reale dati provenienti da una vasta gamma di sensori e piattaforme.

Tra le apparecchiature principali troviamo:
- Radar multifunzione EMPAR e radar a 3D per la scoperta aerea e di superficie
- Sonar a scafo e trainato (CAPTAS-4) per la rilevazione di sottomarini. Quest’ultimo, il “sonar trainato” è capace di “ascoltare” il mare a chilometri di distanza, in grado di arrivare dove il sonar a scafo non riuscirebbe;
- Sistemi ECM/ECCM per guerra elettronica
- Sistemi IRST per la scoperta passiva di bersagli aerei
- Due lanciatori SYLVER A50 per missili Aster 15 e Aster 30, capaci di abbattere bersagli aerei lontani decine di chilometri
- Cannone da 127/64 mm con munizionamento intelligente di tipo Vulcano a lungo raggio
- Siluri MU90 e missili antinave Teseo Mk2/A
- Hangar per elicotteri NH90 o EH101 con capacità ASW
Il ruolo nella missione Mare Aperto
Recentemente, la nave Carabiniere è stata protagonista dell’esercitazione Mare Aperto 2025, una delle più importanti manovre militari della Marina italiana. Si tratta di un evento che si svolge due volte l’anno, coinvolgendo navi, sommergibili, aerei, elicotteri e personale da tutta Italia (e spesso anche da Paesi alleati della NATO). Durante queste esercitazioni, si simulano scenari complessi: attacchi da parte di forze nemiche, protezione di convogli civili, guerra sottomarina, operazioni umanitarie.
La Carabiniere, con le sue capacità tecnologiche e il suo equipaggio addestrato, è una delle protagoniste. Nel corso della missione, ha svolto operazioni di pattugliamento, scorta navale, caccia ai sottomarini e persino simulazioni di lancio missilistico. Tutto in coordinamento con altre navi, elicotteri e aerei da pattugliamento.
Non solo guerra
Ma sarebbe sbagliato pensare alla Carabiniere solo come a una macchina da guerra. La Marina Militare è spesso impegnata anche in missioni umanitarie, soccorso in mare, protezione ambientale. E navi come questa sono fondamentali anche in quei contesti.
Un simbolo di eccellenza italiana
La Carabiniere è costruita da Fincantieri, una delle aziende italiane più avanzate nel settore navale. Ma è anche il frutto della preparazione di decine di militari, tecnici, specialisti. Uomini e donne che vivono il mare, che affrontano mesi lontani da casa, e che portano con sé la responsabilità di difendere gli interessi e la sicurezza dell’Italia, anche molto lontano dai nostri confini.
Navigare a bordo della Carabiniere significa entrare in un mondo dove l’alta tecnologia si fonde con l’esperienza umana, dove ogni dettaglio è pensato per affrontare le sfide di oggi e anche quelle di domani.